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           Fig. 17. Il portale con le insegne di don García de Toledo, che dalla sala delle Quattro
           Colonne immette nella Torre Pisana, e, in secondo piano, quello da cui si accede alla
           sala della Battaglia (da Palazzo dei Normanni, Novecento Editrice, Palermo, 1991).



           suo blasone, ricordati in una epigrafe nel fregio, poi non incisa, e in
           due scudi recanti le sue insegne araldiche 86  [Fig. 17]. Non a caso, dun-
           que, per i sostegni dell’arco sarebbe stata scelta una soluzione con co-
           lonne libere binate che palesemente evocano il modello impareggiabile
           offerto dal solatium della Zisa, che proprio in quegli anni aveva cono-
           sciuto fama ben oltre i confini isolani attraverso la diffusissima opera
           di Leandro Alberti 87  [Fig. 18]. Potrebbe essere, inoltre, ricondotta alla
           stessa contingenza temporale – ma potrebbe anche essere retrodatata
           all’età del duca di Medinaceli – la sofisticata volta a padiglione casset-
           tonata e lunettata, di gusto iberico, posta a copertura dell’andito tra la
           torre  Pisana  e  la  sala  delle  Quattro  Colonne,  e  al  quale  proprio  il
           portale voluto da don García dà accesso.




              86  Si veda A. Pettineo, Giorgio Di Fazio e i Gagini cit., pp. 55-56.
              87  L. Alberti, Descrittione di tutta Italia..., appresso Ludovico degli Auanzi, Venezia,
           1561, ff. 48r-50v.



           Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIV - Dicembre 2017    n.41
           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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