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Ruolo e implicazioni della politica annonaria a Lucca in età moderna  595



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             sdizionale – legate al mantenimento dell’ordine sociale e all’organizza-
             zione politica, alla demografia e alla capacità produttiva in ambito eco-
             nomico; questioni che certamente interessavano da vicino qualsiasi
             entità statuale, al di là delle specifiche dimensioni territoriali e delle
             relative caratteristiche costituzionali, e che tuttavia si palesarono come
             cronica urgenza soprattutto presso le realtà più piccole, per le quali
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             esistere e conservarsi significava essenzialmente sopravvivere .
                In tal senso, le vicende della Repubblica di Lucca sono assai emble-
             matiche, poiché in questo minuscolo Stato cittadino, governato dal
             patriziato locale, l’annona assunse un ruolo centrale a garanzia della
             quiete interna, requisito imprescindibile per la conservazione di una
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             «perfetta et assoluta libertà» . L’annona cioè, per tutta l’Età Moderna,
             vi fu concepita come un fondamentale strumento di gestione paterna-
             listica del potere, che il ceto aristocratico lucchese basava appunto, per
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             sua stessa ammissione, sui «motivi dettati dalla ragione di Stato» .
             Quelli del «populo saturo nil est iucundius [...] et famelico nil seditio-
             sius» erano principî ben conosciuti e assimilati dal governo locale, a loro
             volta basati, attraverso la rilettura dei testi di Tacito, sulla giurispru-
             denza dell’antica Roma, e in particolare sulla politica adottata da Otta-
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             viano Augusto per «stabilire più securamente il suo usurpato imperio» .



                5  Sugli obiettivi (anche) alimentari (in particolare cerealicoli) del «dispositivo di polizia»
             di Antico Regime, si veda P. Napoli, Naissance de la police moderne. Pouvoir, normes,
             société, La Découverte, Paris, 2003, pp. 69-107. Sulla giurisdizione (iurisdictio) come
             categoria fondamentale dell’esercizio del potere e della sua percezione in Età Moderna,
             si veda A. Stopani, La production des frontières. État et communautés en Toscane (XVI -
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             XVIII siècles), École française de Rome, Roma, 2008, pp. 403-406.
                6  Sul problema della conservazione delle piccole realtà statuali di Antico Regime, la
             bibliografia è assai consistente; in questa sede ci limitiamo a un rinvio a M. Bazzoli, Il pic-
             colo stato nell’età moderna. Studi su un concetto della politica internazionale tra XVI e XVIII
             secolo, Jaca Book, Milano, 1990, pp. 33-58, e a B.A. Raviola, L’Europa dei piccoli stati.
             Dalla prima età moderna al declino dell’Antico Regime, Carocci, Roma, 2008, pp. 78-84.
                7  Asl, Offizio sopra la Giurisdizione, n. 53, III, cc. 130r-184v. La libertas di Lucca,
             ormai depurata dalle istanze del dibattito politico interno, per tutta l’Età Moderna coin-
             cise con la mera autonomia statale, goduta sotto la protezione dell’Aquila asburgica: cfr.
             R. Sabbatini, Le Mura e l’Europa. Aspetti della politica estera della Repubblica di Lucca
             (1500-1799), FrancoAngeli, Milano, 2012, pp. 39-43, 122-131. Sull’endiadi lucchese tra
             quiete e libertà, rinvio a M. Giuli, Quiete e libertà. Il Magistrato dei Segretari nella Lucca
             del Settecento, «Giornale di storia», n. 9 (2012), pp. 1-22.
                8  Asl, Offizio sopra la Giurisdizione, n. 53, III, cc. 130r-184v.
                9  Ibidem. Nella Lucca di Antico Regime le opere di Tacito dovevano essere piuttosto
             diffuse, come appare da un lungo commento scritto da autore ignoto tra fine Cinquecento
             e inizio Seicento, conservato in Asl, Biblioteca manoscritti, n. 23: cfr. S. Bongi, Inventario
             del R. Archivio di Stato in Lucca, IV, Giusti, Lucca, 1888, p. 318. Sul modello annonario
             della Roma antica, messo ben in luce dal dibattito fisiocratico nell’Europa settecentesca
             (si pensi al Mémoire sur les bleds di Claude Dupin o ai Dialogues sur le commerce des
             bleds di Ferdinando Galiani), si veda anche A.M. Pult Quaglia, «Per provvedere ai popoli».
             Il sistema annonario nella Toscana dei Medici, Olschki, Firenze, 1990, pp. 11-30.


             n.41                         Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIV - Dicembre 2017
                                                      ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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