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594 Matteo Giuli
che d’altronde si basa su un presupposto tutto sommato banale:
essendo la fame una necessità primaria della condizione umana, da
soddisfare giorno dopo giorno, i problemi legati all’offerta, alla distribu-
zione e alla circolazione del cibo ricoprono giocoforza un valore decisivo
per l’esistenza di qualsiasi società, in ogni tempo e a qualunque latitu-
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dine . Inoltre, le modalità degli approvvigionamenti e l’andamento dei
prezzi delle derrate – in particolare di quelle cerealicole – hanno spesso
inciso sul livello dei salari e sul costo generale delle merci, condizio-
nando anche il valore del reddito immobiliare e il mercato del credito.
Per tutti questi basilari motivi, dunque, l’annona può essere considerata
sia uno «strumento di pianificazione economica» delle società di Antico
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Regime, sia uno «strumento euristico» per la loro ricostruzione storica .
Tali aspetti divennero materia di riflessione nel campo della teoria
politica soprattutto a partire dal XVI secolo, allorché nell’Europa occi-
dentale cominciarono a delinearsi i principî della ragion di Stato e del
mercantilismo, in base ai quali l’annona si affermò come uno dei mag-
giori obiettivi dell’esercizio pubblico del potere e come uno dei principali
dispositivi «giuridico-disciplinari» – per usare le parole di Michel Fou-
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cault – della «governamentalità» moderna . In gioco vi erano questioni
fondamentali – di polizia in senso lato, e quindi di legittimazione giuri-
Approvvigionamento alimentare e ordine pubblico nell’Europa moderna, in C. Tilly (a cura
di), La formazione degli stati nazionali nell’Europa occidentale, il Mulino, Bologna, 1984,
pp. 279-291; G. Tocci, Le terre traverse. Poteri e territori nei ducati di Parma e Piacenza
tra Sei e Settecento, il Mulino, Bologna, 1985, pp. 13-45; S.L. Kaplan, Les ventres de
Paris. Pouvoir et approvisionnement dans la France d’Ancien Régime, Fayard, Paris, 1988,
pp. 16-30; M. Berengo, L’Europa delle città. Il volto della società urbana europea tra
Medioevo ed Età moderna, Einaudi, Torino, 1999, pp. 493-519; B. Marin, C. Virlouvet,
Introduction, in B. Marin, C. Virlouvet (a cura di), Nourrir les cités de Méditerranée. Anti-
quité-Temps modernes, Maisonneuve&Larose, Paris, 2004, pp. 13-29.
2 Cfr. L. Mocarelli, Non solo Malthus e Sen. Qualche riflessione su origini e cause della
scarsità delle risorse, in L. Mocarelli (a cura di), Quando manca il pane. Origini e cause
della scarsità delle risorse alimentari in età moderna e contemporanea, il Mulino, Bologna,
2013, pp. 7-18, e G. Alfani, C. Ó Gráda, Famines in Europe: An Overview, in G. Alfani,
C. Ó Gráda (a cura di), Famine in European History, Cambridge University Press, Cam-
bridge, 2017, pp. 1-30, oltre a S.L. Kaplan, Le complot de famine: histoire d’une rumeur
au XVIII siècle, Éditions de l’EHESS, Paris, 1982, pp. 9-11, 49-56. Una dettagliata ras-
e
segna bibliografica sul tema si trova in G. Macrì, Il grano di Palermo fra ‘500 e ‘600: pre-
rogative e reti d’interesse, «Mediterranea - ricerche storiche», VII, n. 18 (2010), pp.
87-110.
3 Cfr. S. D’Atri, Adi 2 di marzo 1590 porta fornita. Rupe, il granaio di Ragusa (Dubrov-
nik), «MEFRIM», n. 120/2 (2008), pp. 569-580; F. Costantini, «In tutto differente dalle
altre città». Mercato e contrabbando dei grani a Bergamo in età veneta, Centro studi e
ricerche Archivio Bergamasco, Bergamo, 2016, pp. 15-22.
4 Sul concetto di «governamentalità» e sulle sue declinazioni successive nel pensiero
di Michel Foucault – dove prenderà il significato di «maniera in cui si dirige la condotta
degli uomini» – rinvio a M. Foucault, Sicurezza, territorio, popolazione. Corso al Collège
de France (1977-1978), Feltrinelli, Milano, 2005, pp. 33-35, 88-95, 226-247.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIV - Dicembre 2017 n.41
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)