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           documentazione ufficiale della cancelleria viceregia, a rivelare la sua
           in qualche modo entusiastica partecipazione all’ambizioso progetto del
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           Senato palermitano. È proprio questo carteggio , poi, a confermare
           una volta per tutte due aspetti importanti della questione, sinora sola-
           mente ipotizzati in assenza di adeguati riscontri documentari: da un
           lato, l’esistenza di uno o più elaborati grafici illustranti il piano urba-
           nistico, dall’altro l’intenzione di realizzare, fin dal primo istante, ben
           più che un semplice “ammodernamento” della medievale strada del
           Cassaro, quanto un nuovo, più lungo asse stradale che si inoltrasse
           recta linea sino al piano della Marina, innestandosi quasi in mezzeria
           dell’originario fronte orientale della piazza che, a quella data, rappre-
           sentava non solo il più ampio spazio urbano della città ma anche il
           suo cuore pulsante e vitale.
              Riguardo al primo argomento, in una lettera inviata dalla lussuosa
           villa puteolana dei Toledo, nel dicembre del 1567, don García affermava
           di avere ricevuto, in allegato ad alcune lettere del presidente del Regno
           di pochi giorni prima, «la pianta della piazza della Marina», confermando
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           in più di un passaggio l’esistenza di un disegno di progetto . È questo
           uno dei pochi riferimenti espliciti, per l’ambiente palermitano del XVI
           secolo, a elaborati grafici riguardanti progetti a scala urbana, se esclu-
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           diamo  quelli  relativi  alle  fortificazioni .  Purtroppo,  non  è  chiaro  di
           cosa si trattasse con esattezza. Ciò che è certo è che quanto si aveva
           intenzione di realizzare nella piazza aveva suscitato l’entusiasmo del
           viceré  che  giungeva  a  scrivere:  «della  piazza  della  Marina  ho  preso
           molto piacere di veder il disegno che Vostra Signoria m’ha mandato e
           che si facci con poca o niuna spesa la più bella cosa che haverà in
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           città d’Italia» .
              Ritengo che il progetto in questione riguardasse proprio il prolun-
           gamento della strada Toledo, che, come è noto, in origine doveva arre-
           starsi all’antica porta dei Patitelli, in sostanza ricalcando il precedente
           tracciato medievale, sino al piano della Marina, intervento che sarebbe
           stato deliberato dal Senato cittadino, però, solo alla fine di ottobre del
           successivo 1568 per essere autorizzato dal marchese di Pescara, nel
           frattempo  subentrato  a  Toledo  nel  governo  dell’isola,  in  novembre.




              25  Lettere di don García de Toledo al Presidente del Regno Carlo Aragona Tagliavia,
           (ms. del XVI sec.), Bcp, Qq E 16.
              26  Ivi, f. 259v.
              27  Sul disegno “tecnico” nella Sicilia del XVI secolo, mi permetto di segnalare il mio
           recente contributo: M. Vesco, Designing the Bastion against the Turks: Sicily and Malta,
           in Alicia Camara Munoz (ed.), Draughtsman Engineers Serving the Spanish Monarchy in
           the Sixteenth to Eighteenth Centuries, Fundación Juanelo Turriano, Madrid, 2016, pp.
           247-270.
              28  Lettere di don García cit., f. 259v.



           Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIV - Dicembre 2017    n.41
           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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