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732 Giulia Delogu, Giulio Farella
gigantismo navale, soprattutto nel settore crocieristico, del traffico
ro-ro e container, del trasporto marittimo a corto raggio e degli
scambi economici nel Mediterraneo . Inoltre, l'aumento del traffico
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nell'area richiederà maggiore spazio marittimo da destinare ad aree
di stazionamento ed ancoraggio per soddisfare la crescente domanda
di movimentazione merci e passeggeri. Di conseguenza, la gestione e
la pianificazione del trasporto marittimo dovranno tenere conto della
forte influenza derivata dall'insieme delle attività di movimentazione
merci e passeggeri nel contesto di bacino. Tali densità di traffico ma-
rittimo in un'area così ristretta possono comportare numerosi con-
flitti con altri usi locali nonché rilevanti impatti ambientali (ad esem-
pio inquinamento, introduzione di specie invasive non indigene, rila-
scio di rifiuti, rumore sottomarino, impatto diretto con megafauna e
specie protette).
Tra le attività che maggiormente rischiano di risentire delle con-
seguenze dell'espansione del traffico marittimo in Adriatico Setten-
trionale è il settore pesca. Anche la pesca risulta ancora essere l'at-
tività economica primaria per molte comunità costiere nord adriati-
che, italiane e croate. L'area veneziana include alcune delle più im-
portanti marinerie in termini di flotte e di valore economico-occupa-
zionale complessivo, come Venezia, Caorle, Polesine e soprattutto
Chioggia, la prima d'Italia. Le attività di pesca hanno influenzato l'ab-
bondanza delle risorse marine in Adriatico per secoli ma la loro re-
cente intensificazione, con un progressivo aumento dello sfrutta-
mento diretto e indiretto delle risorse, ha causato l'alterazione degli
habitat, la riduzione della biodiversità e dei principali stock ittici di
interesse commerciale. Tali evidenze impongono l'adozione di misure
gestionali che riducano gli impatti della pesca sugli ecosistemi adria-
tici, tutelando al contempo il settore dal punto di vista economico,
produttivo e occupazionale, e valorizzandone le sinergie con gli altri
usi del mare .
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Il generale impoverimento della qualità ambientale legata all'eser-
cizio intensivo delle attività di pesca, soprattutto a strascico, ha per-
messo di maturare la consapevolezza, codificata in leggi comunitarie
(ad esempio Politica Comune della Pesca e Marine Strategy Fra-
mework Directive, 2008/56/EC) e strategie macro regionali (ad es.
EU Strategy for the Adriatic-Ionian Region - EUSAIR), della necessità
52 Progetto SUPREME, Deliverable C 1.3.8. - North Adriatic Case Study. http://www.
msp-supreme.eu/files/c-1-3-8-north-adriatic.pdf
53 G. Farella, S. Raicevich, M. Bocci, et al., Progetto NORA - Sviluppo di strumenti a
sostegno della governance partecipata degli usi del mare nel Compartimento marittimo di
Chioggia. PdA FLAG GAC Chioggia Delta del Po 2014-2020. Rapporto finale, 2019.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Dicembre 2020
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)