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730 Giulia Delogu, Giulio Farella
Tuttavia, l'analisi dei processi contemporanei di trasformazione de-
vono prendere in considerazione sia le consistenti interazioni terra-
mare sia le scale su cui operano le attività antropiche, inquadrando la
laguna di Venezia nell'ambito dell'intero bacino del Mar Adriatico. L'in-
tero Mar Adriatico settentrionale, per le sue uniche caratteristiche
idro-geologiche ed ecologiche, rischia di subire i pesanti effetti ambien-
tali di una gestione insostenibile dello spazio marino e costiero con
maggiore intensità e in tempi più rapidi rispetto ad altre aree mediter-
ranee . La porzione settentrionale del Mar Adriatico, con una costa
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relativamente poco frastagliata e fondali bassi che raggiungono, con
pendenze lievi, una profondità media di circa 35 metri, costituisce la
più larga area di piattaforma continentale dell'intero Mar Mediterra-
neo. Delta fluviali, lagune e aree umide caratterizzano il paesaggio do-
minante dell'area costiera Adriatica nord-occidentale. Le complesse
caratteristiche climatiche (basse temperature invernali, forte stratifi-
cazione verticale estiva) ed oceanografiche (circolazione superficiale e
profonda, idrologia, venti prevalenti che regolano il movimento delle
masse d'acqua) dell'Adriatico settentrionale giocano un ruolo essen-
ziale nel determinarne la configurazione ecologica e morfologica, in-
fluenzando sia i processi ecologici sia quelli sedimentologici.
Le condizioni generali dell’area sono fortemente influenzate dal
fiume Po, i cui apporti di acqua dolce rendono il bacino uno dei più
produttivi del Mediterraneo, determinano condizioni di salinità ridotta
e densità variabili, movimento di masse d’acqua con correnti preva-
lenti verso sud, ed influenzano la struttura delle comunità presenti. Il
Po fornisce oltre l'11% dell'acqua dolce che fluisce nell'intero Mediter-
raneo ed il 28% di quella dell'Adriatico (oltre il 50% se si considera
esclusivamente la sua porzione settentrionale) . L’apporto di acque
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dolci concorre a immettere in mare grandi quantità di nutrienti che,
in periodi di alta portata (ad es. dopo forti precipitazioni invernali),
possono portare a significativi aumenti della produttività dell’ecosi-
stema marino . I sedimenti sono prevalentemente sabbiosi e limosi,
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influenzati dall'apporto di materiali di origine fluviale, seppur in pre-
senza di biocostruzioni (tegnùe) di elevata rilevanza ecologica.
48 C. Cerrano, D. Cebrian, S. Raquena (eds.), UNEP/MAP-RAC/SPA, Adriatic Sea:
Description of the ecology and identification of the areas that may deserve to be protected,
RAC/SPA, Tunisi, 1999.
49 D. Degobbis, M. Filmartin, N. Relevante, An annotated nitrogen budget calculation
for the northern Adriatic Sea, «Mar. Chem.», 20 (1986), pp. 159-177.
50 D. Degobbis, R. Precali, I. Ivancic, et al., Long-term changes in the northern Adriatic
ecosystem related to anthropogenic eutrophication, «Int. J. Environ. Pollut.», 13 (2000),
pp. 495-533.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Dicembre 2020
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)