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Ricordi di un ex Normalista 739
L’adozione del cognome Gentile sembra quindi successiva, probabil-
mente in coincidenza con la pubblicazione delle sue prime ricerche
storiche, il volume La politica di Paolo III nelle sue relazioni con la corte
medicea, pubblicato a Sarzana nel 1906.
Il padre mastro Lorenzo Lupo apparteneva a una famiglia bene-
stante da diverse generazioni. Non è chiaro quale fosse esattamente
il suo mestiere. Il termine “industrioso”, ancora in uso a Castelbuono
sino agli anni Cinquanta per le indicazioni del mestiere di alcuni can-
didati alle elezioni municipali, si usava proprio quando non si riu-
sciva a individuare con esattezza l’attività prevalente oppure quando
si voleva coprire l’esercizio di un mestiere poco nobile. Ritengo che
mastro Lorenzo, analfabeta, fosse impegnato soprattutto nell’alleva-
mento del bestiame e forse anche nella compravendita di prodotti
della pastorizia. Nel settore del commercio della manna risulterà più
tardi impegnato con successo a Messina il figlio maggiore Antonio.
Degli altri figli, Giuseppe operò soprattutto a Palermo nella gestione
di una rivendita di tabacchi (nel maggio 1927 partecipò alla costitu-
zione della società “Mannite Castelbuono”) ; Francesco trovò occupa-
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zione nelle ferrovie in provincia di Catania, raggiungendo il grado di
capostazione; Vincenzo, l’unico rimasto in paese, continuò l’attività
paterna.
Fratello di mastro Lorenzo era il sacerdote Michele Lupo (1839-
1926), un tipo tosto, che non si era lasciato intimorire dalla scomu-
nica papale per gli acquirenti dei beni ecclesiastici incamerati dallo
Stato e nel 1870 aveva acquisito in enfiteusi all’asta un lotto di ter-
reno appartenuto al soppresso monastero di Santa Venera; nel 1908
era eletto consigliere comunale. Non sappiamo se intanto avesse ri-
cucito i suoi rapporti con i fratelli Giuseppe e Antonio e con le sorelle
Lucrezia e Vincenza, che nel testamento del 17 giugno 1885 aveva
escluso con parole di fuoco dalla sua eredità, a totale favore del fra-
tello mastro Lorenzo, con la raccomandazione «che coi prodotti della
mia raccolta eredità s’impegni riuscire ad una professione uno dei
suoi figli maschi» , che nelle sue intenzioni doveva essere proprio il
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stesura dell’inventario è avvenuta però nel 1988 a cura di Marino Berengo (lo ricordo
con affetto) e [della moglie] Renata Segre, quando ormai Michele Lupo era noto come
Michele Lupo Gentile. Per l’elenco alfabetico, i curatori dell’inventario hanno peraltro
erroneamente ritenuto prevalente su Lupo il secondo cognome Gentile. A parte l’inven-
tario, nessun altro documento della Normale riporta Gentile.
6 Archivio Mandamentale di Castelbuono, notaio Antonio Ventimiglia, 5 maggio
1927, rep. n. 461,
7 Ecco il testamento: «Castelbuono diecisette 17 giugno mille ottocento ottanta cin-
que.
Stanco dalle accanite lotte sofferte, calmo come uomo che in sé riflette alla morte
ch’è da venire, colla coscienza di non offendere i diritti della giustizia che reclama un
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Dicembre 2020
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)