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Ricordi di un ex Normalista 743
con il titolo di Studi sulla storiografia fiorentina alla corte di Cosimo I
de’ Medici, più volte ristampati nei decenni successivi e oggi reperibili
anche online.
Docente nel ginnasio di Sarzana (1905-1908) e successivamente,
come vincitore di concorso, negli Istituti superiori di Urbino, Palermo
e Pisa, nel 1915 si arruolò volontario (era già padre di due figli) e prestò
servizio come ufficiale (sottotenente di fanteria di complemento) in Li-
bia, da dove fu rimpatriato nel 1917 a causa di alcune malattie (para-
lisi facciale e oligoemia). Come non pochi giovani italiani della sua ge-
nerazione, anche Michele evidentemente vedeva nella partecipazione
alla guerra un ritorno agli ideali del Risorgimento, traditi e mortificati
nel cinquantennio precedente da un ceto politico inetto che con Giolitti
aveva toccato il livello più basso. Una generazione di giovani che ane-
lavano a un totale rinnovamento politico e culturale dell’Italia.
Nel 1932 conseguì la libera docenza in Storia medievale e moderna,
che nel 1938 ‒ su proposta di una commissione costituita dai profes-
sori G.B. Picotti, Carlo Morandi e Giuseppe Caraci ‒ gli fu confermata
dal Consiglio della Facoltà di Lettere dell’Università di Pisa , dove egli
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negli anni precedenti aveva tenuto annualmente corsi liberi di Storia
medievale e moderna con risultati soddisfacenti. Per due volte, ottenne
la maturità nel concorso a cattedra di Storia medievale e moderna
presso l’Università di Palermo e nel concorso a una cattedra di Storia
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nel R. Istituto di Magistero di Urbino. Nel 1939-40, l’Università di Pisa
gli conferì l’incarico dell’insegnamento di Storia coloniale e negli anni
accademici successivi di Storia moderna nella Facoltà di Scienze Poli-
tiche, insegnamento tenuto sino al gennaio 1959, alla vigilia della
morte avvenuta nel maggio successivo.
Michele Lupo Gentile è stato autore, oltre che di testi scolastici di
successo, anche di numerosi saggi e di parecchi volumi di storia to-
scana che coprono il periodo dal Basso Medio Evo al Risorgimento ita-
liano. A suo nome l’Opac registra ben 222 pubblicazioni, tra cui mi
piace ricordare La politica di Paolo III nelle sue relazioni colla corte
medicea (1906), Voci d'esuli (1911), Il regesto del Codice Pelavicino
(1912), Pisa, Firenze e Carlo VIII (1934), l’edizione critica per il Rerum
Italicarum Scriptores (Zanichelli, Bologna, 1936) delle cronache (1142-
1186) di Bernardo Maragone con il titolo di “Annales Pisani”, Pisa, Fi-
renze e Massimiliano d'Austria (1496) (1939).
Cedo adesso a lui la parola.
10 Erano presenti alla seduta tra gli altri anche il filosofo Guido Calogero, l’archeologo
Ranuccio Bianchi Bandinelli, lo storico della letteratura Luigi Russo.
11 Credo si trattasse del concorso per la cattedra di Storia medievale e moderna vinto
nel 1938 da Raffaele Morghen, i cui atti furono pubblicati nel febbraio successivo sul
Bollettino Ufficiale, Parte II.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Dicembre 2020
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)