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Resistenza, adesione e frode fiscale nell’Europa della prima età moderna 565
Pagare lentamente
Accennato rapidamente a casi di adesione volontaria al pagamento
delle imposte, vediamo alcuni elementi che riguardano forme di resi-
stenza alle imposte. Il problema più grave che i governi dovevano af-
frontare, una volta decretata un’imposta, era raccogliere il denaro nel
più breve tempo possibile. Nel 1454 ci si lamentò che l’esercito del
duca di Milano non fosse stato in grado di «ussire in campo a tempo»
a causa dei ritardi nella riscossione delle imposte . Suonava come
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una pia illusione il perentorio ordine del governo papale, che nel mag-
gio del 1557 imponeva un prelievo dell’un per cento su tutti i beni
immobili dello stato allo scopo di pagare rapidamente 3000 soldati
svizzeri . L’accumulo di arretrati era un elemento strutturale tanto
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della finanza pubblica quanto di quella privata. Le comunità erano in
ritardo nei pagamenti verso la Tesoreria statale e analogamente lo
erano i singoli contribuenti verso gli esattori. Insomma, allorché i con-
tribuenti sceglievano di (o erano costretti a) pagare le imposte sorgeva
il problema di quando essi avrebbero saldato il loro debito.
Le scarse informazioni a disposizione, comunque, indicano che il
comportamento dei contribuenti variava e che le richieste del fisco po-
tevano anche essere soddisfatte in tempi relativamente contenuti. Dati
sparsi concernenti la riscossione di prestiti forzosi a Firenze mostrano
che negli anni dal 1424 al 1474 i fiorentini pagarono in media il 78
per cento della somma loro imposta . Negli anni Cinquanta e Ses-
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santa del Quattrocento il duca di Milano ottenne dal clero lombardo
tra il 60 e l’86 per cento dell’ammontare imposto, e analoghe percen-
tuali furono conseguite per le imposte del 1483-84 . Il 18 luglio 1528
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l’esattore del sussidio del Piemonte poteva felicemente chiudere i conti,
aperti il 19 giugno di due anni prima, a seguito della decisione del
Parlamento di pagare 15.000 scudi all’esercito imperiale . Dei
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45 D. Andreozzi, ‘Cum bello modo e senza spesa alcuna’. L’esazione delle imposte
dirette nel Ducato di Milano, «Nuova rivista storica», 85 (2001) p. 12.
46 P. Nores, Storia della Guerra di Paolo IV contro gli spagnoli corredata da documenti,
a cura di L. Scarabelli, «Archivio storico italiano», 12 (1847), p. 195.
47 A. Molho, Fisco ed economia a Firenze alla vigilia del Concilio, «Archivio storico
italiano», 148 (1990), pp. 843-844; E. Conti, L’imposta diretta a Firenze nel Quattrocento
(1427-1494) cit., p. 81.
48 F.M. Vaglienti, “Sunt enim duo populi”. Esercizio del potere ed esperimenti di fisca-
lità straordinaria nella prima età sforzesca (1450-1476), Cuem, Milano, 1997, p. 159. I
dati si riferiscono al 1452, 1467 e 1469; per gli anni 1483-84: M. Pellegrini, Fiscalità
pontificia, ingerenze ducali, resistenze dei ‘corpi’ ecclesiastici. Due imposizioni straordi-
narie sul clero Lombardo durante la Guerra di Ferrara (1483-1484), «Annali di storia mo-
derna e contemporanea», 4 (1998), p. 363.
49 Parlamento sabaudo, Patria cismontana, a cura di A. Tallone, VII, Zanichelli, Bo-
logna, 1933, p. 33.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Dicembre 2020
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)