Page 27 - 1
P. 27
Resistenza, adesione e frode fiscale nell’Europa della prima età moderna 569
La tabella mostra con tutta evidenza la crescente insofferenza dei
contadini normanni verso l’aumento delle imposte dirette, insofferenza
che condusse all’aperta rivolta nell’estate del 1639. Un ulteriore ele-
mento degno di nota riguarda la reazione dei contribuenti all’inaspri-
mento della tassazione. Il raddoppio che si registra tra 1629 e 1635
vide, di converso, una notevole difficoltà nel raccogliere il denaro; inol-
tre, a una triplicazione della somma teorica tra 1629 e 1638 corrispose
un incremento del gettito reale pari al 55 per cento, e addirittura del
93 per cento tra il 1629 e 1639. Un’immagine, questa, evidente del
sentimento verso il fisco, che trovò una feroce concretezza nella rab-
biosa devastazione delle sedi dei percettori della taglia e della gabella .
58
La tabella conferma, una volta di più, come occorra essere estrema-
mente cauti nel considerare le cifre nominali della contabilità centrale
rispetto alle somme effettivamente raccolte dal fisco.
Un caso di straordinaria efficienza si riscontra nell’Inghilterra dei
primi Tudor, dove tra 1488 e 1547 la Corona riceveva in media poco
meno del 98 per cento dell’ammontare richiesto per le imposte del
Fifteenth, del Tenth e del sussidio. Per quel che concerne i tempi di
pagamento, anche in questo caso i dati inglesi, esposti nella Tabella
IV sono estremamente interessanti.
Se è vero che i contribuenti non si accalcavano per pagare le impo-
ste entro la data stabilita, è pur degno di nota sottolineare che oltre i
quattro quinti delle tasse parlamentari erano a disposizione dello
Scacchiere entro un anno dal decreto impositivo. Il confronto con i dati
italiani evidenzia una differenza clamorosa. E anche nel XVII secolo,
nonostante le lamentele dello Scacchiere, i tempi di riscossione delle
imposte sembrano essere più rapidi di quanto accadeva nel conti-
nente. Nonostante le autorità governative si attendessero irrealistica-
mente di ottenere in appena 12 giorni 210.000 sterline da una poll tax
nel 1660, dopo tre mesi dal decreto le comunità avevano versato
100.000 sterline, e alla fine furono raccolte almeno 221.000 sterline .
59
Oltre il 63 per cento del sussidio parlamentare del 1671 fu pagato a
un anno dalla sua istituzione, per raggiungere l’88 per cento entro il
secondo anno .
60
58 Il classico riferimento è rappresentato da M. Foisil, La révolte des Nu-Pieds et les
révoltes normandes de 1639, Puf, Paris, 1970.
59 M. Braddick, Parliamentary Taxation in Seventeenth-Century England. Local Ad-
ministration and Response, Boydell Press, Woodbridge, 1994, p. 235.
60 B. Carruthers, City of Capital. Politics and Markets in the English Financial Revo-
lution, Princeton University Press, Princeton 1996, p. 59.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Dicembre 2020
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)