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572 Luciano Pezzolo
Restaurazione . Evasione fiscale e resistenze erano presenti anche in
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Inghilterra, ma l’eccellente performance, almeno per quanto riguarda i
tempi di riscossione di alcune imposte, fa supporre che il grande van-
taggio inglese risiedesse nella semplicità della geografia giurisdizionale
del Paese e, soprattutto, nell’elevato grado di cooperazione tra élite locali
e governo centrale, nonostante il caso contrario evidenziato dalla riscos-
sione dello Ship Money.
Questa parte dedicata ai tempi della riscossione fiscale sollecita qual-
che ulteriore riflessione. Anzitutto è necessario chiedersi se le lungag-
gini frapposte dai contribuenti siano effettivamente tali, oppure se, vi-
ceversa, riflettano un comportamento abituale, che si può riscontrare
anche in altri ambiti. Il dilazionare i pagamenti, in effetti, è stato giu-
stamente considerato uno dei caratteri fondamentali di quella che è
stata definita «economia barocca» . Era usuale che i pagamenti tra pri-
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vati fossero rateizzati, così come i percettori fiscali si aspettavano di es-
sere pagati in tempi relativamente lunghi. Quelli che ai nostri occhi ap-
paiono insopportabili ritardi per i contribuenti e le stesse autorità fiscali
erano elementi connaturati al meccanismo del mercato, e quindi alle
relazioni tra fisco e sudditi. Il mancato pagamento delle imposte e quindi
il grado di efficienza della riscossione fiscale, invece, testimonia da un
lato la scarsa capacità coercitiva del fisco e dall’altro il flebile consenso
che la politica tributaria raccoglie tra i contribuenti. Naturalmente
quest’ultimo fattore deve essere articolato in relazione all’impatto eco-
nomico dell’imposta, alla sua legittimità più o meno presunta e condi-
visa, agli strumenti di riscossione, alle finalità del tributo, all’efficacia
della negoziazione tra autorità centrali ed élite locali, nonché al grado di
coinvolgimento di tali élite nei meccanismi di valutazione e riscossione.
Ora passeremo a valutare rapidamente il caso olandese.
I contribuenti olandesi erano probabilmente i più gravati tra tutti
gli Europei del XVII e del XVIII secolo. Mentre lungo il XVII secolo per
un olandese il peso pro capite del fisco corrispondeva a 15-20 giornate
lavorative, un francese e un inglese non arrivavano a otto. Nella se-
conda metà del secolo successivo un olandese devolveva al fisco un
mese di lavoro, un inglese superava i 25 giorni, e un francese non
raggiungeva i 15 giorni. Eppure, nonostante l’indubbia pressione fi-
scale, l’Olanda appariva come una terra di contribuenti docili, sebbene
si fossero rivoltati al potere asburgico anche per ragioni tributarie.
Come spiegare l’elevata pressione fiscale e la scarsa resistenza degli
63 D’M. Coffman, Excise Taxation and the Origins of Public Debt, Palgrave Macmillan,
Basingstoke, 2013, pp. 65-66, 73-74, 87-89.
64 R. Ago, Economia barocca. Mercato e istituzioni nella Roma del Seicento, Donzelli,
Roma, 1998.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Dicembre 2020
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)