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Resistenza, adesione e frode fiscale nell’Europa della prima età moderna 573
Olandesi? Secondo l’opinione di due studiosi olandesi, Maarten Prak
e Jan Luiten van Zanden, il segreto, se tale è, risiederebbe in alcuni
fattori . Primo, lungo il XVIII secolo furono implementati i meccanismi
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di coinvolgimento dei rappresentanti dei cittadini nei processi decisio-
nali riguardo nuove tasse. Questo aumentò il grado di trasparenza dei
meccanismi di accertamento e riscossione; e implicò molto probabil-
mente una maggior equità nella distribuzione del carico fiscale. Se-
condo, a partire dagli anni Settanta del XVII secolo una parte signifi-
cativa del peso fiscale si spostò verso la tassazione dei consumi di
lusso, sul capitale finanziario e sui redditi, accentuando così il carat-
tere progressivo del prelievo. Ciò comportò una maggior propensione
del contribuente a pagare le imposte. Terzo, tale propensione positiva
fu rafforzata dalla struttura della spesa pubblica, che assicurò una
redistribuzione a livello locale in termini di servizi e salari. A riprova
del successo della politica fiscale del ceto dirigente olandese, le rivolte
di carattere fiscale furono relativamente scarse.
I due storici riprendono alcuni principi della teoria fiscale contempo-
ranea per spiegare il successo olandese. Ma alle prove che essi presen-
tano possono esserne opposte altre, che conducono a conclusioni di-
verse. Per quanto riguarda il carattere tendenzialmente equo di una
parte della tassazione olandese, l’esempio della tassa sui camini risulta
particolarmente significativo. Nel 1606 fu imposta una tassa sui camini,
che doveva essere pagata per i tre quarti dai proprietari e per il rima-
nente quarto dai conduttori. Nonostante i magistrati locali avessero la
facoltà di esentare i poveri e di addossare l’onere ai ricchi, ciò non av-
venne e le pur lodevoli intenzioni dei governanti non ebbero l’effetto spe-
rato . Resistenze e ritardi nei pagamenti delle imposte si registrarono
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anche nelle Province Unite, così come nel resto d’Europa. La fine della
Guerra degli Ottant’Anni non portò una consistente diminuzione del ca-
rico fiscale, ma l’adesione dei contribuenti alle richieste del fisco s’inde-
bolì gravemente. Nel caso della cittadina di Gorinchem a metà del XVII
secolo, aspre lotte di fazione e la volontà dei governanti locali di non
essere più coinvolti nei meccanismi di riscossione causarono inquie-
65 M. Prak, J.L. van Zanden, Towards an Economic Interpretation of Citizenship: The
Dutch Republic between Medieval Communes and Modern Nation-States, «European Re-
view of Economic History», 10 (2006), pp. 111-145; Idem, Tax Morale and Citizenship in
the Dutch Republic, in O. Geldeblom (ed), The Political Economy of the Dutch Republic,
Ashgate, Farnham, 2009, pp. 143-165. E la discussione di M. ‘t Hart, The Dutch Wars
of Independence. Warfare and Commerce in the Netherlands, 1570-1680, Routledge, Lon-
don, 2014, pp. 157-159; e W. Fritschy, Public Finance and the Dutch Republic in Com-
parative Perspective: The Viability of an Early Modern Federal State (1570s-1795), Brill,
Leiden, 2017, pp. 187-190, 203.
66 A. Th. Van Deursen, Plain Lives in a Golden Age. Popular Culture, Religion and Society
in Seventeenth Century Holland, Cambridge University Press, Cambridge, 1991, p. 172.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Dicembre 2020
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)