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586 Sofia Gullino
pressione demografica: la popolazione italiana era cresciuta oltre «la
massima capacità del sistema demografico italiano» provocando la ca-
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restia, «l’estrema e più terribile risorsa della natura» .
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I luoghi
La gravità della situazione rendeva impossibile per gli stati mediter-
ranei ricorrere alla soluzione abituale in caso di crisi di ridotta esten-
sione, cioè l’importazione dai paesi vicini immuni da cattivi raccolti .
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Davanti all’emergenza di fine Cinquecento, anche Genova dovette ricor-
rere a nuove soluzioni e il Magistrato dell’Abbondanza si affidò sia alle
proprie tradizionali reti istituzionali, sia a quelle private dei mercanti-
finanzieri presenti sulle varie piazze europee. Fondamentale nel corso
di questa congiuntura fu l’apporto del grano nordico, al cui invio in Ita-
lia contribuirono sia genovesi già presenti a titolo privato nelle città af-
facciate sull’Atlantico e sul Baltico (Anversa, Amsterdam e Danzica), sia
mercanti fiamminghi residenti nella penisola o attratti dai benefici deri-
vanti dalla recente promulgazione del porto franco .
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I copialettere del Magistrato consentono di tracciare l’allargamento
di queste reti: dal punto di vista cronologico, la documentazione rela-
tiva agli anni successivi la crisi (1592-95) è stata confrontata con
quella prodotta in periodo di normalità dei raccolti, negli anni dal 1584
al 1589 . L’assenza della corrispondenza in uscita per il biennio della
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carestia è stata colmata facendo riferimento alla documentazione del
1592, anno in cui l’arrivo delle navi fiamminghe pose fine alla fame in
41 G. Alfani, The famine cit., p. 20.
42 R. Malthus, Saggio sul principio di popolazione (1798), Einaudi, Torino, 1977, p. 73.
43 La centralità della crisi degli anni novanta del Cinquecento nello scacchiere me-
diterraneo era già stata colta da Braudel, che nel suo Civiltà e imperi ne dipinse in pochi
efficaci schizzi la gravità, per poi dedicarsi all’analisi delle sue conseguenze nel conti-
nente europeo. F. Braudel, Civiltà e imperi cit., pp. 645-649.
44 Rappresentativa è la figura di Gio Buckentorp, mercante fiammingo trasferitosi a
Genova nel 1590, in qualità di agente della ditta Della Faille-Van Der Meulen. Egli ebbe
un ruolo importante nel corso della crisi: fece arrivare a titolo personale carichi di cereali
in città e si fece spesso garante dei propri connazionali nelle cause che talvolta nacquero
intorno ai carichi da essi trasportati. Un documento del 6 marzo 1591 certifica che il
Buckentorp aveva «fatto condur due navate cariche di frumenti alla Città, et ancor ne
aspetta». Ascge, Abbondanza, 723, Actorum. Nell’agosto dello stesso anno, un atto no-
tarile attesta che in quei giorni egli era intento a rivendere il grano giunto a Genova su
nove navi. Asge, Notai Antichi, 3855, Abramo Rivanegra, 1 agosto 1591. Per le garanzie
fornite ai propri connazionali a Genova si vedano le carte relative agli arrivi delle navi
nordiche in Asge, Notai Antichi, 4342, Andrea Borzotto.
45 Ascge, Abbondanza, 698-699-700-701, Litterarum. Il confronto è fra due qua-
drienni: a causa delle numerose lacune per il 1588 e il 1589, questi due anni non sono
stati considerati all’interno dell’analisi.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Dicembre 2020
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)