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Il network commerciale del Magistrato dell’Abbondanza genovese 589
Gli ufficiali erano poi in contatto con i Berti di Pisa, titolari di una
ditta finanziaria che sarebbe di lì a poco fallita: gli stretti contatti
dell’Abbondanza con la ditta pisana risalivano almeno al 1589,
quando nei libri di conto del Magistrato compaiono i pagamenti di
diversi carichi di grano «commessi a Domenico e Giacomo Berti in
Pisa» e continuarono fino al fallimento dei Berti, pochi anni dopo la
carestia .
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Fig. 2 - Network utilizzato dal Magistrato dell’Abbondanza di Genova
per l’approvvigionamento della città dopo la carestia (1592-97)
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50 Nell’Archivio di Stato di Firenze sono conservati due fascicoli relativi al sindacato
per il fallimento della ditta Berti. Asfi, Mercanzia, 11034-11035.
51 Dati ricavati da Ascge, Abbondanza, 700-701, Litterarum. Ai nodi dei network sol-
lecitati non sempre corrispose l’invio di cereali: talvolta le risposte degli agenti furono
negative e costrinsero l’Abbondanza a rivolgersi altrove. Si vedano in particolare le com-
missioni date dal Magistrato il 21 luglio 1591, giorno in cui fu contattato Ettore Picca-
miglio, a Madrid, affinché ottenesse da Filippo II le tratte per l’esportazione di 50.000
faneghe di cereali, che il re rifiutò. Fallimentari risultarono anche la commissione data
a Bartolomeo e Giacomo Fornari, incaricati di comprare 2.000 salme di grano a Palermo
e quella data a Gaspare Botto per 10.000 mine di grano da acquistarsi in Provenza.
Ascge, Abbondanza, 727, Actorum 1595-1596, documento senza data. La salma era
un’unità di misura in uso in Sicilia, equivalente a 2,2 mine genovesi. Si veda Asge,
Manoscritti, 748, Aggiustamento universale ovvero corrispondenze che hanno i pesi e le
misure di tutte le cose l’una con l’altra, le città d’Europa, Asia et Africa, p. 22.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Dicembre 2020
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)