Page 42 - 1
P. 42

584                                                       Sofia Gullino



                   I compiti della magistratura furono nel tempo modificati e ampliati,
                tramite decreti del Senato e riforme, per rispondere alle mutate esigenze
                della Repubblica e della popolazione . Durante la carestia del 1590-
                                                   33
                1591, per esempio, si istituì il “pane di stato” , provvedimento che sot-
                                                           34
                toponeva al controllo statale anche la produzione del pane venale – il
                pane da un soldo, il più diffuso tra la popolazione – destinato alla ven-
                dita in città e nelle tre podesterie . Resa necessaria dal momento di
                                                 35
                estrema emergenza, questa misura prevedeva che i fornai attivi dentro
                alle mura cittadine, prima autonomi, divenissero salariati statali per il
                limitato  periodo  della  carestia.  Essi  dovettero  quindi  abbandonare  le
                botteghe e svolgere le proprie mansioni all’interno di luoghi predisposti
                alla produzione e distribuzione del pane cittadino, le “stapole di stato”,
                che furono mantenute anche una volta superata la crisi .
                                                                     36


                La carestia del 1590-1591 e le reti di approvvigionamento
                dell’Abbondanza

                   L’allargamento delle competenze del Magistrato richiese un amplia-
                mento del numero di impiegati ma anche quantità di cereali conside-
                revolmente  maggiori  rispetto  alle  trentamila  mine  previste  dall’atto
                fondativo. Tale aumento del grano che era necessario importare provocò


                fornai, farinotti e molinari che avessero contravvenuto agli ordini. Ivi, p. 56r. La regola-
                mentazione di questi lavoratori, sospettati di «fraudi, malitie e delitti», fu una delle prin-
                cipali preoccupazioni dell’Abbondanza, che ne controllò rigidamente l’operato.
                   33  Si ricorda la riforma del 1592, che dopo la crisi aumentò il numero di ufficiali e
                funzionari del Magistrato (Asge, Archivio Segreto, 1028, Propositionum, documento del
                20 febbraio 1592), e quelle degli anni immediatamente successivi, che affidarono il com-
                pito di rifornire la città di olio a una magistratura separata: si veda Ascge, Abbondanza,
                762. Sui Provvisori dell’olio ha scritto P. Calcagno, I Provvisori dell’olio della Repubblica
                di Genova (secoli XVI-XVIII), in A. Carassale, C. Littardi (a cura di), Ars olearia, Volume
                II, Centro Studi per la storia dell’alimentazione e della cultura materiale “Anna Maria
                Nada Patrone” (CeSA), Guarene, 2019, pp. 97-119.
                   34  Asge, Sala Senarega, 1192 bis, Magistrato dell’Abbondanza e Annona, 4 marzo 1591.
                   35  Nei documenti ritorna spesso il riferimento all’applicazione delle norme “in città e
                nelle tre podesterie”, cioè nelle zone suburbane di Voltri, Bisagno e Polcevera, poste fuori
                del territorio cittadino ma controllate direttamente dalla città tramite l’invio di commis-
                sari e per certi aspetti considerate alla pari delle zone all’interno delle mura. G. Forcheri,
                Doge, governatori cit., pp. 165-166 e pp. 191-192.
                   36  Non si è trovata nelle fonti traccia del rinnovo di tale provvedimento, ma i docu-
                menti sembrano suggerire che esso sia stato mantenuto anche dopo la fine della crisi,
                in una situazione fluida che accostava le stapole statali ai lavoratori autonomi. Le prime
                notizie certe dell’entrata in vigore continuativa della panificazione di stato risalgono al
                1648, altro anno di grave carestia. E. Giacchero, Origini e sviluppi cit., pp. 32-33; P.
                Calcagno, Un sistema federale cit., p. 79. Sui provvedimenti per la panificazione di stato,
                si vedano Asge, Senato Senarega, 1192 bis, Magistrato dell’Abbondanza e Annona, 4
                febbraio 1591; Ascge, Abbondanza, 723, Actorum, 27 settembre 1591.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Dicembre 2020
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
   37   38   39   40   41   42   43   44   45   46   47