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Il network commerciale del Magistrato dell’Abbondanza genovese   591


                    l’Europa settentrionale in ritardo rispetto al bacino mediterraneo, cioè
                    nel 1595-96, anni in cui l’esportazione di cereali verso il Mediterraneo
                    si interruppe temporaneamente . L’Olanda deteneva inoltre il mono-
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                    polio del commercio del grano del Baltico, il che spiega il costante con-
                    tatto dei genovesi con Amsterdam e le numerose bollette di carico ivi
                    redatte (su un totale di 145 bollette delle navi entrate in porto cariche
                    di cereali finora schedate per il 1591-92, 38 furono compilate ad Am-
                    sterdam, pari al 26,2%) . Inoltre, la forte presenza di mercanti geno-
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                    vesi sulle piazze nordiche, in particolare ad Anversa, dove una nume-
                    rosa natione genovese esisteva fin dal Medioevo , semplificava note-
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                    volmente i contatti con quei luoghi e soprattutto non rendeva neces-
                    sario l’invio di ambasciatori straordinari in cerca di vettovaglie.
                       Le lettere indirizzate a Madrid, invece, più che legate al bisogno di ot-
                    tenere carichi di grano, erano motivate dalla necessità di garantire libero
                    transito alle navi provenienti dal Baltico che, dirette a Genova cariche di
                    cereali, dovevano transitare per la Manica. In tal caso il rischio era du-
                    plice: le navi destinate a Genova potevano essere intercettate dagli inglesi,
                    a causa dell’ormai consolidata alleanza fra la Repubblica e la Spagna,
                    tradizionale nemica dell’Inghilterra . Gli spagnoli, invece, potevano tro-
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                    vare un pretesto per intervenire nella provenienza delle navi dalle pro-
                    vince ribelli. Per ovviare a tale impasse, Genova usò tutte le carte a pro-
                    pria  disposizione  e  incaricò  dell’arduo  compito  diplomatico  Ettore




                       52  È curioso notare che, nonostante la penuria alimentare che imperversava nella
                    zona, le province di Olanda e Zelanda protestarono fermamente contro il decreto, sotto-
                    lineando le ingenti perdite economiche che i propri mercati avrebbero subito per la chiu-
                    sura delle tratte del grano verso il Mediterraneo. M. Van Gelder, Trading places cit., p.
                    56. Per la carestia nella Repubblica olandese cfr. L. Noordegraaf, Dearth, famine and
                    social policy in the Dutch Republic at the end of the Sixteenth Century, in P. Clark (a cura
                    di), The European crisis cit., pp 67-83.
                       53   Si  veda  Asge,  Notai  Antichi,  3855–3061–3062–3063–4343;  Ascge,  Abbondanza,
                    723, Actorum. Per la comunità genovese ad Amsterdam si veda A. Bicci, Italiani ad Am-
                    sterdam nel Seicento, «Rivista Storica Italiana», 102/3 (1990), pp. 899-934.
                       54  V. Vazquez De Prada, Lettres Marchandes d’Anvers, Tome I, SEVPEN, Paris, 1960
                    pp. 189-195; C. Beck, Éléments sociaux et économiques de la vie des marchands génois
                    à Anvers entre 1528 et 1555, «Revue du Nord», 64 (1982), pp. 759-784; G. Petti Balbi, I
                    rapporti fra Genova e il mondo fiammingo, in C. Cavalli Traverso (a cura di), Primitivi:
                    fiamminghi in Liguria, Le Mani, Recco, 2003, pp. 9-18.
                       55  Un esempio delle ripercussioni delle ostilità fra Spagna e Inghilterra sulla Repub-
                    blica di Genova è la cattura di Simone Mortara, fatto prigioniero dalle navi spagnole
                    mentre stava tornando dall’Inghilterra. Per ottenerne la liberazione, il governo genovese
                    si rivolse al «Conte di Masfelt, luogotenente generale negli stati di Fiandra», poiché il
                    Mortara era stato portato in catene a Bruxelles. Asge, Archivio Segreto, 1868, Litterarum,
                    lettera al conte di Mansfeld, 12 giugno 1592. La situazione opposta si verificò in occa-
                    sione della cattura di Francesco Spinola quondam Paolo, catturato dagli inglesi e portato
                    a Londra in catene. Ivi, lettera a Elisabetta I, 10 luglio 1592.


                                               Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Dicembre 2020
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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