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                ricostruire  un  quadro  complessivo  in  una  prospettiva  multidiscipli-
                nare .
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                   Molteplici questioni sono state affrontate: la dimensione collettiva
                dell’esperienza  luttuosa ;  la  diffusione  delle  notizie  dopo  un  evento
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                traumatico ; le modalità, i mezzi espressivi, le strategie comunicative
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                con cui un evento calamitoso viene raccontato ; la psicologia delle vit-
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                time ; l’elaborazione del concetto di disastro come costruzione cultu-
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                rale ; l’impatto antropico sul paesaggio naturale .
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                   L’Italia non è certo rimasta estranea allo studio dei disastri naturali
                anche per la sua condizione di territorio ad alto rischio sismico e idro-
                geologico. Infatti una lunga tradizione di sismologia che risale al XIX
                secolo può vantare i contributi di Alexis Perrey , Giuseppe Mercalli e
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                Mario Baratta . A questi stessi autori si devono importanti studi di
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                sismologia storica, ovvero di ricostruzione del passato sismico di una
                zona per determinarne la propensione al rischio. Grazie soprattutto
                all’esame delle cronache coeve, questi studiosi ricavarono dati sulla


                   2  I titoli che di seguito citiamo per illustrare la fortuna di questi studi hanno lo scopo
                di inquadrare il tema in esame, senza alcuna pretesa di tracciare un bilancio dei molti
                lavori che sono apparsi sui disastri naturali.
                   3  G. Clavandier, La mort collective. Pour une sociologie des catastrophes, CNRS Édi-
                tions, Paris, 2004.
                   4  R. Savarese, Emergenza, crisi, e disastro: come comunicare, in R. Savarese (a cura di),
                Comunicazione e crisi: media, conflitti e società, Franco Angeli, Milano, 2002, pp. 15-34.
                   5  T.E.D. Braun, J.B. Radner (eds.), The Lisbon earthquake of 1755. Representations
                and reactions, Voltaire Foundation, Oxford, 2005; F. Lavocat, Narratives of catastrophe
                in the early modern period: Awareness of historicity and emergence of interpretative view-
                points, «Poetics today», 33, 3-4 (2012), pp. 253-299; C.H. Caracciolo, Natural disasters
                and the European news network, in J. Raymond, N. Moxham (eds.), News networks in
                early modern Europe, Brill, Leiden-Boston, 2016, pp. 756-778; D. Cecere, C. De Caprio,
                L. Gianfrancesco, P. Palmieri (eds.), Disaster narratives in early modern Naples. Politics,
                communication and culture, Viella, Roma, 2018.
                   6  G.J. Schenk, T. Labbé (eds.), Une histoire du sensible: la perception des victimes de
                catastrophe du XII e  au XVIII e  siècle, Brepols, Turnhout, 2018.
                   7  A. Janku, G. Schenk, F. Mauelshagen (eds.), Historical disasters in context. Science,
                religion, and politics, Routledge, London-New York, 2012.
                   8  Secondo la prospettiva della environmental history. Per un’introduzione a questi
                studi nel contesto mediterraneo si veda M. Armiero (ed.), Views from the South. Environ-
                mental stories from the Mediterranean world (19 th -20 th  centuries),  CNR,  ISSM,  Napoli,
                2006. Del rapporto tra clima e disastri in prospettiva storica si è molto occupato Ar-
                mando Alberola Romà con il suo gruppo di ricerca. Per uno dei risultati più recenti si
                veda L.A. Arroja Diaz Virruel, A. Alberola Romà (eds.), Clima, desastre y convulsiones
                sociales en Espana e Hispanoamérica, siglos XVII-XX, Universidad de Alicante, Alicante,
                2017.
                   9  La biblioteca di A. Perrey, ricca di testi rari e antichi sui terremoti, fu acquistata
                dal Club Alpino Italiano ed è oggi conservata presso la Società Napoletana di Storia
                Patria in uno specifico fondo denominato “Sismico”.
                   10  A Mercalli si deve la scala omonima di classificazione dell’intensità sismica, cal-
                colata sulla base degli effetti dannosi.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Aprile 2021
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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