Page 123 - Mediterranea 51 sfogliabile
P. 123
Istituzioni del Regno di Napoli di fronte ai sismi del XVII secolo 121
localizzazione del luogo d’origine delle scosse, l’intensità dei danni, gli
sconvolgimenti dell’ambiente precedenti e successivi ai sismi .
11
Dopo di loro la sismologia storica italiana non è stata abbandonata,
anzi ha avuto un nuovo, importante impulso all’indomani dei deva-
stanti terremoti del Friuli del 1976 e dell’Irpinia del 1980, in partico-
lare con la costituzione del gruppo di ricerca coordinato da Emanuela
Guidoboni , che ha prodotto un catalogo dei terremoti in Italia
12
dall’antichità ai giorni nostri tra gli altri importanti risultati . Il lavoro
13
svolto è estremamente prezioso per la raccolta delle informazioni sui
fenomeni sismici italiani e per l’affinamento delle conoscenze sulla
prevenzione.
In Italia dunque, sia nell’ambito dell’équipe di Guidoboni, sia grazie
al lavoro di altri studiosi, sono stati indagati diversi terremoti verifica-
tisi nel passato. Per circoscrivere la nostra panoramica all’Italia meri-
dionale, escludendo l’epoca contemporanea, possiamo ricordare il la-
voro di Bruno Figliuolo sul terremoto irpino del 1456 , i contributi
14
apparsi sulla ricostruzione di Cerreto Sannita dopo il sisma del
1688 , i saggi di Liliane Dufour sulla Sicilia del 1693 , i lavori di
15
16
Raffaele Colapietra e Silvia Mantini sulla società aquilana e sul
11 Per ciò che attiene al presente contributo citiamo, a titolo di esempio M. Baratta,
Il terremoto garganico del 1627, «Bollettino della Società Geografica Italiana», 7 (1894),
pp. 399-415. Id., Ancora sul terremoto garganico. Nuove notizie e considerazioni, «Bollet-
tino della Società Geografica Italiana», 10 (1897), pp. 405-415.
12 E. Guidoboni, Terremoti e storia trent’anni dopo, «Quaderni Storici», 150, 3 (2015),
pp. 753-784.
13 Ead., G. Ferrari, D. Mariotti, A. Comastri, G. Tarabusi, G. Sgattoni, G. Valensise
(2018) - CFTI5Med, Catalogo dei forti terremoti in Italia (461 a.C.-1997) e nell’area Medi-
terranea (760 a.C.-1500), Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). doi:
https://doi.org/10.6092/ingv.it-cfti5.
14 B. Figliuolo, Il terremoto del 1456, Studi storici meridionali, Altavilla Silentina,
1988, 2 voll. con appendice.
15 Sulla ricostruzione di Cerreto Sannita esistono diversi lavori di architetti e storici
dell’architettura. Per una prospettiva più generale che inserisce la questione edilizia nel
contesto sociale ed economico della città si veda E. Gregorio, Giovan Battista Manni e la
rifondazione di Cerreto Sannita, città fabbrica della lana (1688), in G.E. Rubino (a cura
di), Architetture e città. Antologia meridionale: Calabria e Campania, Giannini, Napoli,
2008, pp. 183-215. Sugli aspetti più strettamente edilizi, invece, si veda N. Ciaburri, La
forma come resistenza sismica: una città ricostruita dopo il terremoto del 1688, Tetaprint,
Cerreto Sannita, 2017.
16 Uno dei primi lavori dell’autrice in merito è stato: L. Dufour, La reconstruction
religieuse de la Sicilie après le séisme de 1693. Une approche des rapports entre histoire
urbaine et vie religieuse, «Mélanges de l'Ecole française de Rome», 93, 2 (1981), pp. 525-
563. Su questo evento la bibliografia è molto ricca. Tra i contributi più recenti si vedano:
S. Condorelli, Le tremblement de terre de Sicile de 1693 et l’Europe: diffusion des nouvel-
les et retentissement, «Dimensioni e problemi della ricerca storica», XXVI, 2 (2013), pp.
139-169; J. M. Delgado Barrado, El terremoto de Sicilia oriental (Val di Noto) de 1693:
análisis de la reacción post sísmica en base cuantitativa y cartográfica, «Storia Urbana»,
163, 2 (2019), pp. 15-39.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Aprile 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)