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Istituzioni del Regno di Napoli di fronte ai sismi del XVII secolo   121


                    localizzazione del luogo d’origine delle scosse, l’intensità dei danni, gli
                    sconvolgimenti dell’ambiente precedenti e successivi ai sismi .
                                                                                11
                       Dopo di loro la sismologia storica italiana non è stata abbandonata,
                    anzi ha avuto un nuovo, importante impulso all’indomani dei deva-
                    stanti terremoti del Friuli del 1976 e dell’Irpinia del 1980, in partico-
                    lare con la costituzione del gruppo di ricerca coordinato da Emanuela
                    Guidoboni ,  che  ha  prodotto  un  catalogo  dei  terremoti  in  Italia
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                    dall’antichità ai giorni nostri tra gli altri importanti risultati . Il lavoro
                                                                              13
                    svolto è estremamente prezioso per la raccolta delle informazioni sui
                    fenomeni  sismici  italiani  e  per  l’affinamento  delle  conoscenze  sulla
                    prevenzione.
                       In Italia dunque, sia nell’ambito dell’équipe di Guidoboni, sia grazie
                    al lavoro di altri studiosi, sono stati indagati diversi terremoti verifica-
                    tisi nel passato. Per circoscrivere la nostra panoramica all’Italia meri-
                    dionale, escludendo l’epoca contemporanea, possiamo ricordare il la-
                    voro di Bruno Figliuolo sul terremoto irpino del 1456 , i contributi
                                                                          14
                    apparsi  sulla  ricostruzione  di  Cerreto  Sannita  dopo  il  sisma  del
                    1688 , i saggi di Liliane Dufour sulla Sicilia del 1693 , i lavori di
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                                                                           16
                    Raffaele  Colapietra  e  Silvia  Mantini  sulla  società  aquilana  e  sul


                       11  Per ciò che attiene al presente contributo citiamo, a titolo di esempio M. Baratta,
                    Il terremoto garganico del 1627, «Bollettino della Società Geografica Italiana», 7 (1894),
                    pp. 399-415. Id., Ancora sul terremoto garganico. Nuove notizie e considerazioni, «Bollet-
                    tino della Società Geografica Italiana», 10 (1897), pp. 405-415.
                       12  E. Guidoboni, Terremoti e storia trent’anni dopo, «Quaderni Storici», 150, 3 (2015),
                    pp. 753-784.
                       13  Ead., G. Ferrari, D. Mariotti, A. Comastri, G. Tarabusi, G. Sgattoni, G. Valensise
                    (2018) - CFTI5Med, Catalogo dei forti terremoti in Italia (461 a.C.-1997) e nell’area Medi-
                    terranea  (760  a.C.-1500),  Istituto  Nazionale  di  Geofisica  e  Vulcanologia  (Ingv).  doi:
                    https://doi.org/10.6092/ingv.it-cfti5.
                       14  B. Figliuolo, Il terremoto del 1456, Studi storici meridionali, Altavilla Silentina,
                    1988, 2 voll. con appendice.
                       15  Sulla ricostruzione di Cerreto Sannita esistono diversi lavori di architetti e storici
                    dell’architettura. Per una prospettiva più generale che inserisce la questione edilizia nel
                    contesto sociale ed economico della città si veda E. Gregorio, Giovan Battista Manni e la
                    rifondazione di Cerreto Sannita, città fabbrica della lana (1688), in G.E. Rubino (a cura
                    di), Architetture e città. Antologia meridionale: Calabria e Campania, Giannini, Napoli,
                    2008, pp. 183-215. Sugli aspetti più strettamente edilizi, invece, si veda N. Ciaburri, La
                    forma come resistenza sismica: una città ricostruita dopo il terremoto del 1688, Tetaprint,
                    Cerreto Sannita, 2017.
                       16  Uno dei primi lavori dell’autrice in merito è stato: L. Dufour, La reconstruction
                    religieuse de la Sicilie après le séisme de 1693. Une approche des rapports entre histoire
                    urbaine et vie religieuse, «Mélanges de l'Ecole française de Rome», 93, 2 (1981), pp. 525-
                    563. Su questo evento la bibliografia è molto ricca. Tra i contributi più recenti si vedano:
                    S. Condorelli, Le tremblement de terre de Sicile de 1693 et l’Europe: diffusion des nouvel-
                    les et retentissement, «Dimensioni e problemi della ricerca storica», XXVI, 2 (2013), pp.
                    139-169; J. M. Delgado Barrado, El terremoto de Sicilia oriental (Val di Noto) de 1693:
                    análisis de la reacción post sísmica en base cuantitativa y cartográfica, «Storia Urbana»,
                    163, 2 (2019), pp. 15-39.


                                                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Aprile 2021
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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