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126 Gaia Bruno
un momento di massima incertezza come quello che seguiva la cata-
strofe ; i luoghi sacri inoltre rappresentavano un catalizzatore sociale
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attorno a cui la comunità tendeva a raccogliersi per non disgregarsi .
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Il terremoto era dunque largamente considerato come manifestazione
dell’ira divina contro i peccati degli uomini . Questo però non implica
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necessariamente che la reazione delle autorità si esaurisse nell’orga-
nizzare servizi religiosi .
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Se prendiamo in considerazione la documentazione di carattere
amministrativo prodotta dalle magistrature centrali e periferiche del
Regno di Napoli, possiamo tentare di ricostruire il meccanismo di pro-
duzione e circolazione delle informazioni sul sisma, che chiarisce me-
glio quale sia stato il loro ruolo nel gestire l’emergenza. È importante
ribadire che la documentazione analizzata qui e per gli altri casi fu
prodotta essenzialmente da istituzioni laiche e dunque non consente
di cogliere appieno quale sia stato il ruolo del clero nell’organizzazione
dei soccorsi. In questo caso la nostra fonte principale sono i verbali
delle riunioni, detti notamenti, del Consiglio Collaterale, l’organo poli-
tico che affiancava il viceré al governo . Più che il contenuto delle in-
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formazioni relative al terremoto, i notamenti ci permettono di rico-
struire le varie fasi della circolazione delle notizie tra le istituzioni nei
momenti immediatamente seguenti alle prime scosse, così come sche-
matizzato in figura 2. Non è stato possibile reperire delle relazioni sul
sisma provenienti dai luoghi colpiti, ma solo la notizia indiretta che
l’informazione aveva raggiunto le istituzioni napoletane . Pertanto ci
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34 È la tesi che Monica Azzolini ha dimostrato studiando la nascita e l’affermazione
del culto di S. Filippo Neri come protettore dei terremoti. In un tentativo di conciliazione
tra cause naturali e soprannaturali il suo patronato sarebbe stato spiegato come la lo-
gica conseguenza delle sue particolari condizioni fisiche: come in vita il santo aveva
tenuto a bada le violente palpitazioni cardiache di cui soffriva, così egli avrebbe potuto
fare con le palpitazioni della terra, cfr. M. Azzolini, Coping with catastrophe. St. Filippo
Neri as patron saint of earthquakes, «Quaderni Storici», 156, 3 (2017), pp. 727-750.
35 Lo ha messo in evidenza per esempio Liliane Dufour nella ricostruzione del Val di
Noto dopo il sisma del 1693, L. Dufour, La reconstruction religieuse cit., pp. 527-528.
36 G. Quenet, Earthquakes in early modern France: from the old regime to the birth of
a new risk, in A. Janku, G. Schenk, F. Mauelshagen (eds.), Historical disaster in context
cit., pp. 94-114, p. 102.
37 Ivi, p. 101.
38 Sulle origini del Consiglio Collaterale si veda R. Sicilia, Un Consiglio di spada e di
toga: il Collaterale napoletano dal 1443 al 1542, Guida, Napoli, 2010.
39 Le relazioni ufficiali venivano talvolta pubblicate in una versione a stampa, il pas-
saggio, però, richiedeva una selezione dei contenuti o una vera e propria censura. Sul
rapporto tra relazioni ufficiali e testi a stampa si veda A. M. Rao, “In esecuzione dei
sovrani incarichi”: le relazioni al re di Giuseppe Maria Galanti, in Un illuminista ritrovato:
Giuseppe Maria Galanti, Atti del Convegno di Studi, Fisciano-Amalfi, 14-16 febbraio
2002, M. Mafrici, M.R. Pelizzari (a cura di), Laveglia, Salerno, 2006, pp. 55-71.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Aprile 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)