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128 Gaia Bruno
Primo dato che si può evidenziare (e che approfondiremo successi-
vamente) riguarda il tempo che impiegò la notizia della catastrofe per
giungere a Napoli . Dalla Puglia garganica alla capitale essa pervenne
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in meno di dieci giorni, giacché al 9 agosto, giorno della prima seduta
del Collaterale di cui siamo a conoscenza, era già passata per le mani
del viceré. La seconda considerazione riguarda le istituzioni interes-
sate e, più precisamente, l’ordine di priorità secondo cui esse furono
informate, schematizzato nella figura 2: il viceré in primo luogo, poi il
Collaterale e conseguentemente la Sommaria. Queste due ultime in
particolare mostrano di aver svolto un continuo dialogo: nella riunione
del 9 agosto, il Collaterale coinvolse la Sommaria, chiedendole una
consulta sull’accaduto; quando la consulta arrivò, fu necessario di-
scuterla in una nuova riunione (27 agosto) ; il 27 settembre si emanò
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l’ordine di dare esecuzione a quanto contenuto nella consulta ; il 1°
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novembre si rese necessario richiederne una nuova . Ciò dimostra
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l’attivo coinvolgimento di entrambe le istituzioni che intervennero pa-
rallelamente nella costruzione dell’informazione, ognuna aggiungendo
un tassello alla discussione.
Le istituzioni centrali del governo napoletano, però, non furono le
uniche a essere coinvolte. Al contrario, nello stesso momento in cui il
Collaterale chiamò in causa la Sommaria, esso coinvolse anche
l’Udienza provinciale e successivamente il Preside della Provincia; in-
fine, fu il Credenziero della Dogana di Foggia a inviare una relazione
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e dunque a indurre il Collaterale a riunirsi ancora il 1° novembre. A
queste istituzioni si chiese dunque un ulteriore grado di approfondi-
mento.
A che cosa servì questo meccanismo informativo a più livelli e più
tempi che si mise in moto? Nel caso della produzione di quei testi che
43 Sull’aspetto materiale della circolazione delle informazioni nel Regno non esistono
molti studi. Un riferimento fondamentale rimane per tanto A. Bulgarelli Lukacs, Le co-
municazioni nel Mezzogiorno dall'arrivo di Carlo di Borbone al 1815: strade e poste, «Ar-
chivio Storico per le Province Napoletane», 15 (1976), pp. 283-309 e 16 (1977), pp. 281-
341. Si veda inoltre G. Brancaccio, Trasporti e strade, in Storia del Mezzogiorno, G. Ga-
lasso, R. Romeo (a cura di), Edizioni del Sole, Napoli, 1991, vol. VIII, pp. 351-385; ora
in G. Brancaccio, Il governo del territorio nel Mezzogiorno moderno, Editrice Itinerari,
Lanciano, 1996, pp. 1-49.
44 Asna, Cons. Coll., Notamenti, vol. 12, cc. 16-17, 27.08.1627.
45 Ivi, c. 30, 27.09.1627.
46 Ivi, c. 56, 01.11.1627.
47 La Dogana di Foggia era un’istituzione amministrativa, fiscale, giudiziaria e com-
merciale nata per regolamentare la transumanza delle greggi in Puglia. La riscossione
di un dazio sul loro transito era un’importante voce di entrata nel bilancio del Regno.
Per cogliere il funzionamento dell’istituzione nel più ampio contesto economico, sociale
e delle politiche vicereali in suo sostegno si veda J. Marino, L' economia pastorale nel
Regno di Napoli, Guida, Napoli, 1992.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Aprile 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)