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                doganali, tratta e cassa nell’estrazione di diversi generi per fuori Re-
                gno» . Giovanni Cimino, altro mercante di panni e tessuti originario
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                di Positano, risiedeva, invece, a Cefalù, dove aveva acquisito la quali-
                fica di «privilegiato» . Nel 1803, l’ormai “don” Felice Buonocore, domi-
                                  69
                ciliato messinese, era proprietario di una «loggia di Panni» anche a Si-
                racusa, affidata al suo fiduciario Baldassare Parlato . Giosuè e Giu-
                                                                   70
                seppe Di Palma tenevano bottega a Canicattì dal 1780 circa . Quello
                                                                           71
                stesso  anno,  un  numero  imprecisato  di  positanesi  «commoranti  in
                questo regno di Sicilia», con capofila i Buonocore, inviarono un memo-
                riale alla Suprema Giunta delle dogane  per lamentare i «molti aggra-
                                                      72
                vij  in  pregiudizio  della  Mercatura,  ed  in  danno  del  Commercio»  ad
                opera degli ufficiali delle dogane siciliane e specialmente di quelli di
                Catania, «giacché sotto pretesto della visita che loro fanno per la rico-
                noscenza delle Merci, e generi, che si portano per smerciarli nel Regno
                esigono  dritti  esorbitanti» .  Le  richieste  arbitrarie  si  manifestavano
                                         73
                pure in forma di duplicazione dell’imposizione doganale, come ben de-
                scritto in un ulteriore ricorso firmato da altri positanesi:

                   dietro di avere scasciati nelle due Regie Secrezie di Palermo, e Messina li
                loro Panni ed altre merci, ed ivi fatta la rividitura, ed imbollatura, e pagati li
                Regj dritti doganali trasportano detti generi previo lo Responsale per terra per
                smerciarsi nelle rispettive Fiere del Regno, ed indi terminato lo giro di dette
                fere ritornano altra volta col responsale della Città, ove abitano, quella por-
                zione di panni, e merci rimastigli invenduti, sopra dei quali gli ufficiali delle
                Dogane di sudette Città vogliono obligare li Ricorrenti a pagare di bel nuovo
                altro dritto 74 .

                   Di  diverso  avviso  era  il  ʻsegretoʼ  di  Agrigento,  Calogero  Sileci,  il
                quale, nel 1804, segnalava al Tribunale del Real Patrimonio i compor-



                   68  Asp, Sgd, b. 9, fasc. 140, ricorso di Michele e Mariano Montuoro con allegata
                memoria del 20-9-1802.
                   69  Ivi, fasc. 223, databile primi mesi del 1803.
                   70  Ivi, b. 8, fasc. 30, 12-5-1803.
                   71  Asp, Rsi, b. 4323, lettera di Vincenzo Speciale al re, Palermo, 14-7-1806; si riporta
                lʼinformazione del capitano e dei giurati di Canicattì che attestano la presenza dei Di
                Palma da 27 anni, «fanno colà i venditori di Panni, e pagano i Dazj, come gli altri Pae-
                sani».
                   72   P.S.  Canale,  La  riforma  doganale  siciliana  del  1802:  conflitti  e  resistenze  nella
                “grande trasformazione”, relazione al VII Congresso dellʼAssociazione Italiana di Storia
                Urbana  ʻFood  and  the  Cityʼ,  Padova  3-5  settembre  2015,  https://www.acade-
                mia.edu/19415084/; Id., La Suprema Giunta delle Dogane e la riforma doganale di Gio-
                van Battista Scaglia, «Itinerari di ricerca storica», a. XXXIII-2019, n. 2 (nuova serie).
                   73  Asp, Sgd, b. 5, fasc. 20, «Memoriale delli Negozianti Positanesi Commoranti in
                questo Regno di Sicilia», luglio 1803.
                   74  Ivi, fasc. 56, ricorso di negozianti positanesi databile settembre-ottobre 1803; Ivi,
                b. 10, fasc. 298, ricorso dei negozianti positanesi residenti a Catania, 8-3-1803.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Agosto 2021
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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