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I mercanti della «nazione napolitana» a Palermo nel Settecento 413
tezze, la piazza mercantile di Palermo subiva, quindi, dei contraccolpi
che si riflettevano nei bilanci della Secrezia. La risalita evidenziata
dall’ultimo valore medio della tabella (numero indice 92,2) trova spie-
gazione, almeno in parte, nella graduale ripresa del commercio dopo il
ritorno a Napoli di Ferdinando IV e della corte e nei primi effetti dellʼin-
cipiente riordino del sistema doganale siciliano. Era stata introdotta la
nuova Tariffa generale (1802) e approntato il Codice doganale ag-
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giornato; intensificata lʼattività ispettiva e rilanciata lʼazione ammini-
strativa della Secrezia palermitana, conseguente al cambio di gestione
dal marchese De (Di) Gregorio al nuovo titolare marchese Bajada .
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Per indagare, quindi, sul movimento commerciale delle principali
dogane, occorre considerare la quantità delle operazioni e il loro valore.
Per quanto concerne il primo aspetto, si possono utilizzare i registri
responsali citati , pur con le limitazioni prima ricordate. In partico-
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lare, si è tenuto conto delle importazioni, delle esportazioni, dei «tra-
mazzi» o «travazzi» (trasbordi di merci da unʼimbarcazione allʼaltra),
nonché degli «imballi e scasci», che si effettuavano esclusivamente in
Dogana grande . Dalla rilevazione delle operazioni registrate da set-
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tembre 1795 ad agosto 1806 ‒ complessivamente 6.449 ‒ si ottiene la
seguente distribuzione percentuale per tipologia (Fig. 2).
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Le esportazioni diminuiscono progressivamente dal 17,1% al 6,4%,
cioè dal numero massimo di 179 operazioni del 1797-1798 al minimo
di 51 nel 1805-1806; le immissioni, invece, mostrano un andamento
altalenante, ma mai al di sotto del 61,2% del totale, con un picco del
76,7% nel 1805-1806 (in valore assoluto, 612 operazioni su 798). Ed
anche considerando le altre tipologie come estrazioni in fieri da som-
mare a quelle ordinarie, comunque il totale si attesterebbe alla soglia
massima del 38,8%. Nel corso del decennio successivo Palermo non
84 R. Lentini, La Regia Secrezia e Dogana cit., pp. 377-404.
85 Asp, Ma, serie II, ms. 41, «Codice Doganale o sia le leggi cit.», databile 1800-1802.
86 Asp, Rsi, b. 5139, lettera del ʻsegretoʼ Bajada al re cit.
87 Con riferimento alla Secrezia e dogana di Trapani, si sono avvalsi in passato dei
«responsali» che si conservano presso lʼarchivio di Stato di Trapani: C. Trasselli, Il traf-
fico del porto di Trapani nel 1598-99, «Annali della Facoltà di Economia e Commercio
dellʼUniversità di Palermo», anno I-1947, n. 2, pp. 3-15; Nicole Gotteri, Gens, navires et
marchandises à la Douane de Palerme (1600-1605), «Mèlanges d’archeologie et d’hi-
stoire», 81 (1969), pp. 783-860; O. Cancila, Aspetti di un mercato siciliano cit., pp. 19-
24. Sulle caratteristiche e limiti dei responsalia trapanesi anche in F. Benigno, Il porto
di Trapani nel Settecento cit., pp. 172-175.
88 Anche i ʻcredenzieriʼ di Porta Nova e di Porta dei Greci ‒ che erano le due sole
porte dalle quali potevano uscire o introdursi le merci da trasportare via terra ‒ dove-
vano «tener Registro di tutte le imballature»; Asp, Ma, serie II, ms. 40, c. 126r; Asp, Sgd,
b. 1, fasc. 59.
89 Asp, Sec, res, regg. 1744 (1795-1796), 1745 (1797-1798), 1746 (1800-1801), 1747
(1802-1803), 1748 (1804-1805), 1749 (1805-1806); non esistono i registri relativi agli
anni indizionali 1796-1797, 1798-1799, 1799-1800, 1801-1802, 1803-1804.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Agosto 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)