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                tiera, in veri e propri atti diplomatici   elemento imprescindibile per la loro
                formali.  Se,  da  un  lato,  Escribano-  sopravvivenza. I preparativi per l’im-
                Páez è meticoloso nel mettere in evi-  presa  di  Tunisi  nel  1535,  come  in-
                denza  la  struttura,  i  linguaggi  e  le   dica Escribano-Páez, illustrano que-
                forme  di  questa  diplomazia  ricollo-  sto  cambiamento  e  denotano  le  ri-
                candone  la  genesi  nell’epoca  della   percussioni avute sui meccanismi di
                Reconquista,  dall’altro  lato,  l’autore   difesa delle aree conquistate. L’idea
                non  discute  alcune  delle  questioni   di  frontiera  elaborata  da  Rena,  che
                chiave sorte negli ultimi anni in que-  tentava di far leva sul ruolo di auto-
                sto ambito di studi: quella della rap-  rità  avuto  dalla  potenza  ispanica
                presentazione diplomatica di un po-  come unica entità in grado di ripor-
                tere cristiano di fronte a un’autorità   tare  l’ordine  nella  caotica  vita  poli-
                musulmana  e  quella  riguardante   tica  magrebina,  aveva  perso  la  sua
                l’effettivo potere negoziale avuto da-  forza proprio per la presenza di una
                gli  agenti  del  calibro  di  Rena  in   élite tunisina divisa tra un gruppo a
                quanto  “ambasciatori”  o  agenti  di-  favore dell’intervento spagnolo e uno
                plomatici dalle molteplici sfumature.   più propenso a stringere un legame
                Contestualmente,  gli  obiettivi  rag-  con la Sublime Porta.
                giunti dall’impero ispano attraverso   Il  viaggio  che  ci  fa  intraprendere
                un  dialogo  interculturale  sembrano   Escribano-Páez risulta, quindi, molto
                essere utilizzati dall’autore con il fine   seducente  per  rivalutare  la  frontiera
                di superare la classica visione della   mediterranea non come zona asettica,
                crociata  contro  l’infedele  nel  teatro   ma come un importante laboratorio di
                nordafricano.                       esperienze, pratiche e norme con cui
                   Sebbene  l’ipotesi  della  costru-  rileggere  la  storia  degli  imperi  della
                zione  della  frontiera  iberica  in  Ma-  prima età moderna tramite gli sguardi
                greb per mezzo dei negoziati di Rena   di chi agì sul campo, di chi costruì le
                sia abbastanza convincente e inno-  sue difese. In questo, la scelta di Juan
                vativa, non va però dimenticato che   Rena non poteva esser più accurata,
                tale strategia funzionò all’interno di   poiché  l’attenta  disamina  della  sua
                una  mentalità  fortemente  condizio-  carriera non si esaurisce nel mero rac-
                nata dall’ideale di crociata e da una   conto  di  una  vicenda  biografica,  ma
                supposta  superiorità  iberico-cri-  surge a esempio in grado di mostrare
                stiana sui rivali e nemici della fede   la  complessità  del  Mediterraneo  cin-
                musulmana. Ben lungi dal voler af-  quecentesco rilevando il grado di inte-
                fermare che Escribano-Páez non sia   grazione  culturale  tra  musulmani  e
                conscio di tali questioni viste le sue   cristiani, tra logiche politiche private e
                pubblicazioni  sul  tema,  il  suo  libro   pubbliche,  tra  plurime  reti  commer-
                segue questa critica solamente nelle   ciali e diplomatiche.
                pagine conclusive in cui l’autore evi-              Francesco Caprioli
                denzia  come  l’uso  della  diplomazia
                interculturale risultò funzionale fin-
                tantoché non entrò in gioco l’Impero   Giampaolo Salice, Colonizzazione sa-
                ottomano. Allorquando la politica di   bauda e diaspora greca, Sette città,
                espansione  dei  sultani  di  Istanbul   Viterbo, 2015, pp. 264
                ruppe gli equilibri di potere nel Me-
                diterraneo,  per  gli  emirati  e  regni   Merita piena attenzione questo li-
                nordafricani  il  dialogo  con  l’impero   bro uscito qualche anno fa, ma del
                ispano  non  rappresentò  più  un   tutto attuale tra gli studi di storia del





                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Agosto 2021
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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