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496 Recensioni e Schede
tiera, in veri e propri atti diplomatici elemento imprescindibile per la loro
formali. Se, da un lato, Escribano- sopravvivenza. I preparativi per l’im-
Páez è meticoloso nel mettere in evi- presa di Tunisi nel 1535, come in-
denza la struttura, i linguaggi e le dica Escribano-Páez, illustrano que-
forme di questa diplomazia ricollo- sto cambiamento e denotano le ri-
candone la genesi nell’epoca della percussioni avute sui meccanismi di
Reconquista, dall’altro lato, l’autore difesa delle aree conquistate. L’idea
non discute alcune delle questioni di frontiera elaborata da Rena, che
chiave sorte negli ultimi anni in que- tentava di far leva sul ruolo di auto-
sto ambito di studi: quella della rap- rità avuto dalla potenza ispanica
presentazione diplomatica di un po- come unica entità in grado di ripor-
tere cristiano di fronte a un’autorità tare l’ordine nella caotica vita poli-
musulmana e quella riguardante tica magrebina, aveva perso la sua
l’effettivo potere negoziale avuto da- forza proprio per la presenza di una
gli agenti del calibro di Rena in élite tunisina divisa tra un gruppo a
quanto “ambasciatori” o agenti di- favore dell’intervento spagnolo e uno
plomatici dalle molteplici sfumature. più propenso a stringere un legame
Contestualmente, gli obiettivi rag- con la Sublime Porta.
giunti dall’impero ispano attraverso Il viaggio che ci fa intraprendere
un dialogo interculturale sembrano Escribano-Páez risulta, quindi, molto
essere utilizzati dall’autore con il fine seducente per rivalutare la frontiera
di superare la classica visione della mediterranea non come zona asettica,
crociata contro l’infedele nel teatro ma come un importante laboratorio di
nordafricano. esperienze, pratiche e norme con cui
Sebbene l’ipotesi della costru- rileggere la storia degli imperi della
zione della frontiera iberica in Ma- prima età moderna tramite gli sguardi
greb per mezzo dei negoziati di Rena di chi agì sul campo, di chi costruì le
sia abbastanza convincente e inno- sue difese. In questo, la scelta di Juan
vativa, non va però dimenticato che Rena non poteva esser più accurata,
tale strategia funzionò all’interno di poiché l’attenta disamina della sua
una mentalità fortemente condizio- carriera non si esaurisce nel mero rac-
nata dall’ideale di crociata e da una conto di una vicenda biografica, ma
supposta superiorità iberico-cri- surge a esempio in grado di mostrare
stiana sui rivali e nemici della fede la complessità del Mediterraneo cin-
musulmana. Ben lungi dal voler af- quecentesco rilevando il grado di inte-
fermare che Escribano-Páez non sia grazione culturale tra musulmani e
conscio di tali questioni viste le sue cristiani, tra logiche politiche private e
pubblicazioni sul tema, il suo libro pubbliche, tra plurime reti commer-
segue questa critica solamente nelle ciali e diplomatiche.
pagine conclusive in cui l’autore evi- Francesco Caprioli
denzia come l’uso della diplomazia
interculturale risultò funzionale fin-
tantoché non entrò in gioco l’Impero Giampaolo Salice, Colonizzazione sa-
ottomano. Allorquando la politica di bauda e diaspora greca, Sette città,
espansione dei sultani di Istanbul Viterbo, 2015, pp. 264
ruppe gli equilibri di potere nel Me-
diterraneo, per gli emirati e regni Merita piena attenzione questo li-
nordafricani il dialogo con l’impero bro uscito qualche anno fa, ma del
ispano non rappresentò più un tutto attuale tra gli studi di storia del
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Agosto 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)