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Sabbatini (saggi)_6  25/04/18  11:48  Pagina 109






                   Una Repubblica tra due re. La visita a Lucca del pretendente Stuart nelle settimane dell’Atterbury Plot 109


                   re Giovanni Sobieski – al suo seguito sia nell’esilio romano che in quello
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                   a Blois . Eufrosina, come racconta ai membri delle Differenze, è stata
                   la prima in contatto con Clementina al suo arrivo in città: «un suo gen-
                   tiluomo  irlandese»  mi  ha  infatti  chiesto,  portandomi  i  saluti  della
                   regina, «qual fosse la meglior locanda», al che io ho risposto «che non
                   si mettesse in pena di cercare alloggi, perché appunto pochi momenti
                   avanti havevo inteso da alcuni cavalieri che la republica (benché sor-
                   presa dalla venuta della maestà sua, che le giungeva quasi improvisa)
                   l’haveva destinato l’alloggio in casa Mansi, dove, se l’havesse gradito,
                                                                 46
                   si saria portata la nostra nobiltà ad inchinarla» .
                      Si è visto nel caso di Lorenzo Diodati e ora se ne ha una conferma,
                   addirittura al femminile (per la dimensione internazionale della prota-
                   gonista),  di  come  tutti  i  cittadini  –  cioè  gli  aristocratici  che  hanno
                   accesso alle cariche pubbliche – siano totalmente coinvolti, perfino in
                   questioni di politica estera, anche quando non rivestono incarichi poli-
                   tici. Eufrosina risulta perfettamente informata di decisioni assunte poco
                   prima e, a sua volta, diventa strumento di azione pubblica nel suo ten-
                   tativo, senza successo, di convincere Clementina ad alloggiare a palazzo
                   Mansi . Approfittando «della confidenza che [le] dava l’antica servitù
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                   contratta colla maestà sua e colla sua serenissima casa», Eufrosina poté
                   inoltre chiederle quale cerimoniale adottasse con le dame a Roma, aven-
                   done in risposta che «non praticava alcun cerimoniale e che, tralasciato
                   affatto da parte il suo rango, si considerava come una dama particolare,
                   e  che  anche  qui,  come  duchessa  di  Cornovaglia  averia  praticato
                   l’istesso» . Nel prosieguo della vicenda, madama Sardi – come spesso
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                                                                            49
                   viene chiamata – continuerà a giocare un ruolo importante .


                      45  Moglie in seconde nozze di Bartolomeo Sardi, Eufrosina Gratta, di famiglia luc-
                   chese, era nata e vissuta a lungo in Polonia (R. Mazzei, Traffici e uomini d’affari in Polonia
                   nel Seicento, Angeli, Milano, 1983, p. 64; Ead., La trama nascosta. Storie di mercanti e
                   altro: secoli 16.-17., Sette città, Viterbo, 2006, pp. 246, 263). Nel 1721 era rientrata a
                   Lucca, mantenendo contatti con il cognato impegnato nell’azienda di famiglia ad Amster-
                   dam. Sue lettere si conservano in Sardi 132 e 143; il n. 131 contiene anche una lettera
                   di cortesia a lei diretta da Giacomo Stuart (Roma, 7 aprile 1725) e un biglietto, indirizzato
                   al figlio, di condoglianze per la sua morte (Roma, 6 maggio 1730).
                      46  Differenze 107, pp. 345-349.
                      47  «A seconda poi delle replicate premure che mi erano state fatte per parte delle loro
                   eccellenze acciò procurassi di disporre la regina a ricevere il trattamento, credei proprio
                   d’avvanzarmi a dirle che almeno al ritorno da’ Bagni desse questa consolazione a questo
                   Publico d’onorare la città nostra della sua presenza per qualche giorno» (Differenze 107,
                   p. 348).
                      48  Ibidem, p. 349.
                      49  «Tutto il merito si deve a madama Sardi, la quale godendo tutta la buona grazia
                   delle maestà loro è in grado d’ottenere…» (Differenze 381, Lettera di G.B. Spada, 14 ago-
                   sto 1722); «madama Sardi, solito nostro refugio in tutte le occasioni» (Segretari 108, Let-
                   tera di G.B. Spada e R. Mansi, 7 settembre 1722).


                   n.42                            Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Aprile 2018
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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