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104 Renzo Sabbatini
essergli stata partecipata tal notizia dal padre confessore di sua maestà
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che è un religioso iberniese di detto ordine» .
Nelle stesse ore del 20 luglio giungeva a Lucca un’informativa da
parte del commissario dei Bagni, Giovan Battista Sesti, allertato con
una staffetta. In realtà le poche notizie raccolte – provenienti da
ambienti fiorentini – le aveva già consegnate al figlio, spedito in gran
fretta a Lucca: casa Buonvisi era stata prenotata ad opera di un colon-
nello inglese al servizio del granduca nel vicino paese di San Marcello
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fin dal Corpus Domini (4 giugno) .
Fatinelli – che aveva nel frattempo già inviato notizie con il corriere
ordinario precedente – completa l’informazione in risposta alle solleci-
tazioni dell’Offizio: «ha più di un mese e mezzo che si maneggiava in
quella corte questo viaggio, ma con tanto segreto che né meno dai più
confidenti erasi penetrato»; a Roma anzi erano circolate voci che le
intenzioni fossero altre. E prosegue: «la comitiva scarsa non corri-
sponde al carattere del personaggio; e quel ch’è peggio la sua prima
dama, detta madama Ais [Hay], col marito, ambedue di religione angli-
cana fanno le prime figure in questa scena con molto rammarico di chi
è più attaccato a gl’interessi di questa regia stirpe. Il re si trattiene a
Roma» . Ma questa missiva viene letta in Consiglio solo il 31 luglio,
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quando ormai Clementina Sobieska era ai Bagni da una settimana. Da
questo momento il flusso delle informazioni va da Lucca a Roma, per
far cogliere alla corte papale il dettaglio della regale accoglienza offerta
dalla Repubblica.
Il Consiglio generale entra subito in fibrillazione. Si riunisce in
seduta segreta, con giuramento di silenzio, sia il 21 che il 22, e poi
anche il 23 e il 24 luglio : si discute sulla base della relazione appre-
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stata dall’Offizio , della quale però si ordina una revisione per mano
25 Differenze 458, n. 21, Lettera di Nicolini a Fatinelli, Lucca 20 luglio 1722. Il con-
fessore della principessa Sobieska è padre John Brown, in precedenza anche confessore
di Giacomo (Corp, The Stuarts in Italy cit., passim).
26 In realtà, la prima scelta era il palazzo de’ Nobili, ma l’affitto preteso (20-22 scudi)
fu considerato esoso, tanto che il colonnello, irritato, sembra avesse detto: «Quando que-
sto cavaliero saperà chi doveva andare in sua casa si pentirà di non averla data» (Diffe-
renze 381, Lettera di Gio Battista Sesti, Bagno 20 luglio 1722).
27 L’originale si conserva in Differenze 381, Lettera di Fatinelli a Nicolini, Roma 25
luglio 1722; una copia in Differenze 458, n. 22. Il diplomatico aggiunge: «Ho anco sentito
dire (ma non da persona autentica) che il papa per questo viaggio abbia donato cinque
mila scudi». La fonte poteva non essere del tutto affidabile, ma l’informazione era nella
sostanza esatta, anche se gli scudi erano tremila (Corp, The Stuarts in Italy cit., p. 23).
28 I resoconti delle sedute segrete si leggono in Consiglio 408, pp. 170 e sgg.; quelli
delle sedute pubbliche in Consiglio 199, pp. 366 e sgg.
29 Differenze 107, seduta del 20 luglio 1722, pp. 308 e sgg. Nel memoriale si cita,
come precedente di arrivo improvviso, quello della regina di Svezia nel 1658.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Aprile 2018 n.42
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)