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110 Renzo Sabbatini
L’arrivo di Giacomo Stuart e le discussioni politiche in Consiglio
generale
Non seguiremo passo passo il dettagliatissimo resoconto delle acco-
glienze e delle «finezze» organizzate per Clementina, e poi per Giacomo,
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che le fonti consentirebbero di mettere in fila ; ci concentreremo piut-
tosto sulle discussioni politiche e sulle diverse posizioni che emergono
in Senato e anche sul ruolo di trattenitore-informatore segreto di Gio-
van Battista Spada.
Anche se – come vedremo – la mossa ha ben altri intenti, ufficial-
mente è proprio l’illimitata ospitalità offerta a Clementina a indurre il
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pretendente Stuart a raggiungerla a Bagni di Lucca . La notizia della
decisione giunge al governo lucchese dal proprio agente presso la corte
papale, Fatinelli, dopo un gioco del dire e non dire tutt’altro che insolito
nell’agire diplomatico. Il re – scrive – mi ha convocato per mezzo del
cardinale Gualtieri e «mi ha detto che voleva confidentemente parteci-
parmi la risoluzione presa d’andar a trovar la regina, e di voler partir
dimani martedì […] ed esser sabbato a Pisa e la domenica ai Bagni».
Poiché intende anche lui essere del tutto incognito, «mi ha fatto istanza
di parteciparne costà l’avviso, ma come di mio motivo, senza mostrare
che mi sia venuto dalla maestà sua, ed io gliel’ho accordato, sebbene
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con la restrizione mentale di adempire alle parti del mio ministero» .
La notizia viene discussa in Senato il 6 agosto sulla base di un
memoriale delle Differenze . I sei dell’Offizio propongono che, per acco-
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50 Su questi aspetti il rinvio è al saggio di Antonelli, Il viaggio lucchese di Clementina
Sobieska cit. Sulla figura della Sobieska si vedano i puntuali contributi di G. Platania,
La politica europea e il matrimonio inglese: Maria Clementina Sobieska, «Accademia
polacca delle scienze, Biblioteca e centro studi a Roma», conferenza 101, Roma, 1993;
Viaggio della speranza e infelice soggiorno romano per la regina d’Inghilterra: Maria Cle-
mentina Sobieska-Stuart, in Id., Viaggio a Roma sede d’esilio. Sovrane alla conquista di
Roma, secoli 17.-18., Istituto nazionale di studi romani, Roma, 2002, pp. 99-118.
51 «Gli onori ricevuti in Lucca dalla regina sua consorte l’obligano a testificare colla
propria voce le obligazioni che ne professa alla Republica Serenissima (ha di proposito
usato questo titolo di Serenissima) avendone avute puntuali e lunghe relazioni dalla
stessa sua regia consorte» (Differenze 458, Lettera di Fatinelli, Roma 3 agosto 1722;
anche in Differenze 381).
52 Il re, assicura il cardinale Gualtieri, «non conduce seco che due cavalieri, un segre-
tario, un valletto di camera, il cuoco et uno o al più due di livrea, premendoli somma-
mente il conservare l’incognito» (ibidem).
53 Ma già il giorno precedente, lo Spada aveva segnalato un «avviso che possa il re
d’Inghilterra portarsi ai Bagni». E l’Offizio aveva iniziato a dare disposizioni: «È necessario
che nel tempo di questa dimora il paese sia abbondante di viveri e questi siano venduti
a prezzi ragionevoli». E che siano attribuiti al commissario pieni poteri di condannare
senza processo coloro che «tenessero occulti i viveri o non volessero portarveli» (Differenze
107, 5 agosto 1722, pp. 368-373).
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Aprile 2018 n.42
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)