Page 116 - 1
P. 116
Sabbatini (saggi)_6 25/04/18 11:48 Pagina 112
112 Renzo Sabbatini
all’unanimità: «Per quanto si deva praticare verso la maestà sua ogni
maggiore finezza ed attenzione, altrettanto però deva la Republica
nostra regolarsi con tale cirsonspezione e cautela, che le publiche
dimostrazioni nelle presenti congiunture non diano motivo ad altri di
osservazione e all’istesso re di disgusto». Quindi, sostengono, sarebbe
meglio che l’eletto Raffaello Mansi non avesse il carattere di inviato ma,
con alcuni nobili, accogliesse il re non troppo lontano dalle mura.
Quanto all’incontro tra lo Stuart e il Gonfaloniere, propongono che
avvenga, fuori da ogni cerimoniale, nel festino privato da organizzarsi
in casa Mansi, al quale la massima carica della Repubblica potrebbe
58
presentarsi con abito particolare .
Anche stavolta in Senato non c’è consenso e si ordina un’ulteriore
59
revisione . Il disaccordo con l’impostazione dei tre relatori precedenti
non potrebbe essere più totale, con l’esplicitazione delle motivazioni reli-
giose, che finora erano rimaste fuori dal dibattito. Certo – sostengono i
sei deputati – il Senato dovrà «regolare con tal prudenza le sue resolu-
zioni che non restino sottoposte ad alcuna taccia o sinistra interpreta-
zione per quei riflessi politici» che sono presenti a tutti; ma nelle nostre
proposte non c’è «determinazione alcuna che dia luogo o di timore o di
regretto, anzi bensì di piacere e di consolazione ben sapendo l’eccellen-
tissimo Consiglio che in questi prencipi si favorisce e si ossequia in
qualche maniera la causa di Dio, quale come arbitro de principati e dis-
sipatore dell’umane politiche non può se non felicitare quei prencipi,
che fondano la ragione di stato su le massime della religione e della giu-
stizia». Non dobbiamo avere – proseguono – nessun timore delle reazioni
del re Giorgio ; se non facessimo questa accoglienza, invece, andremmo
60
incontro a una «generale disapprovazione del mondo, mentre ognun sa
58 «Con il solito abito che porta uscendo di palazzo. Ben è vero però che, havendo
fatta reflessione alla mostruosità che si riconosce nel vestito di Sua Eccellenza per essere
la casacchetta rossa con calzoni negri, crederebbemo che l’eccellentissimo Consiglio
potesse già d’ora permettere che Sua Eccellenza introducesse di portare ancora i calzoni
dell’istesso colore della casacchetta, acciò così possa rendere ancora minore dimostra-
zione a sua maestà nel riflettere al di lui vestito, credendo ancora proprio che in tale
occasione deva valersi della berretta rossa» (ibidem).
59 I sei cittadini sono Angelo Antonio Torre, Lodovico Garzoni, Cesare Rapondi, Gio
Vincenzo Spada, Filippo Vanni, Gregorio Tegrimi (ibidem).
60 Nessuna «minima ombra di timore su quello che si è fatto o che sarà per praticarsi,
parendo a noi possa il remoto ogni sospetto, e che mai possa il presente possessore del-
l’Inghilterra concepire puntura, perché dalla republica, prencipe che per forze e per ade-
renze non può darli alcuna gelosia, si adempisca agl’atti di convenienza […] Potrà per
certo sapere l’istesso re Giorgio, e ogn’altro prencipe quanto sia sempre stata l’attenzione
della Republica medesima in questi alloggi, ne quali ha sempre procurato di distinguersi
e gratificarsi quei prencipi di qualunque grado o nazione che hanno onorato in ogni
tempo il suo Stato; massima così plausibile e tanto tenuta a cuore da nostri maggiori
perché conosciuta di tutto vantaggio all’interesse della Republica» (ibidem).
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Aprile 2018 n.42
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)