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di sovrani, di tentativi di riforma cerca dell’indipendenza dall’Im-
mai del tutto portati a termine, con pero Ottomano – solo per poi ca-
codici innovativi, che sottraevano dere sotto il giogo francese, l’al-
alla sfera religiosa, alla shariah, leato da sempre agognato – ma
gran parte degli aspetti della vita anche da un “risveglio nazionale”
sociale, in un processo di secola- che attraversa gran parte della Tu-
rizzazione violento, imposto dal- nisia più occidentalizzata, ovvero
l’alto – senza nessun tentativo di Tunisi e le parti costiere; mentre
“acculturazione giuridica” per le sono sempre più gli italiani, so-
popolazioni dell’interno, che infatti prattutto siciliani, che emigrano
si ribelleranno al nuovo corso, in Tunisia, apportandovi grandi
dando vita a vere e proprie guerre ricchezze soprattutto per le attività
civili, sedate nel sangue – e nato svolte, e mentre figure come Raffo
decisamente sul modello occiden- (un genovese) e Calligaris (un pie-
tale, soprattutto francese. D’altra montese) giuocano ruoli fonda-
parte, mentre lo stesso Impero ot- mentali nelle nuove logiche di
tomano – cui apparteneva la Tuni- corte. E dunque nell’anno che
sia, che pure godeva di larghissima l’Italia s’unifica, il 1861, la Tunisia
autonomia, dal 1574 – attraverso approva un’effimera, ma moder-
una serie di riforme radicali, come nissima costituzione; e a seguire
il tanzimat, cercava, “il malato un nuovo codice penale, cardine
d’Europa”, di trovare qualche cura di un processo di secolarizzazione
tardiva alla propria mortale malat- estremamente sofferto, e mai, fi-
tia, la Francia, con l’impresa alge- nora, veramente compiuto.
rina, aveva iniziato ad intaccarne i Ora, per mostrare un sogno di
possessi mediterranei. L’impresa libertà ed il suo risveglio in una
algerina, occorre ricordare, segue prigionia durata quasi un secolo,
di pochissimo la nascita della Gre- i curatori della mostra hanno
cia indipendente, mentre, a partire scelto il prisma dell’arte, in cui
dalla fallita rivoluzione serba del consapevolmente o inconsapevol-
1803, la stessa “Turchia d’Europa” mente si riflette il processo, non
stava dando prepotenti segni di ri- mai esplicitamente definito come
bellione, ribellione che durò al- tale, di “occidentalizzazione” della
meno fino a quando, col trattato Tunisia; la stessa locuzione “occi-
di Berlino del 1878 – che ebbe ef- dentalizzazione”, a ben vedere, ap-
fetti anche in Tunisia – non nac- pare problematica: alla fine, la Tu-
quero i nuovi stati balcanici, o fu- nisia è più ad “occidente” rispetto
rono riconosciuti come tali, dalla a diverse nazioni occidentali, al-
cenere degli antichi possedimenti meno se si dà retta alla mera geo-
ottomani, che arrivavano a lambire grafia. Che poi il suo rapporto con
la Slovenia, e dunque nel cuore la Sublime Porta fosse stato da
dell’Europa. sempre problematico, lo si deve
Il volume ripercorre questi anni anche a fattori geografici: la pros-
frenetici, caratterizzati dalla ri- simità con una monarchia indi-
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Aprile 2018 n.42
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)