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                 tetica di Galasso. La rivoluzione degli intellettuali fu innanzitutto «il pro-
                 dotto di un’idea morale, del desiderio di un ordine migliore nel governo
                 e nella società». Le classi lavoratrici appiccano l’incendio, le classi medie
                 ne traggono profitto. Il legame tra l’Ottantanove e il Quarantotto è pro-
                 fondo. Il suffragio universale realizza l’eguaglianza, la Repubblica attua
                 la sovranità popolare, ma il governo parlamentare fallisce. Nel Quaran-
                 totto dell’Europa centro-orientale e mediterranea l’elemento della nazio-
                 nalità emerge in primo piano e ne costituisce la cifra prevalente.
                    Per Galasso quella di Namier è la spiegazione più convincente del-
                 l’impulso iniziale del Quarantotto. Integrata con la lettura e il com-
                                                                              14
                 mento dell’opera di Luigi Salvatorelli, La rivoluzione europea , essa
                 fornisce  una  chiave  più  adatta  di  altre  per  entrare  nel  complesso
                 mondo del Quarantotto e comprendere una tappa decisiva per la for-
                 mazione dell’Europa democratica.

                    3. Namier e Salvatorelli, dunque, nell’interpretazione di Galasso e
                 nel “corpo a corpo”, per così dire, che egli ingaggia con i suoi storici
                 prediletti costituiscono le mediazioni più utili per tornare a riflettere
                 sul Quarantotto riportando al centro dell’attenzione due questioni cru-
                 ciali: la nazionalità e la maturazione dell’opinione pubblica soprattutto
                 nei paesi dell’Europa mediterranea. E si tratta di questioni cruciali
                 anche per ricostruire meglio cronologia e caratteri del Quarantotto sici-
                 liano e napoletano.
                    È noto che il 12 gennaio 1848 proprio da Palermo parte il movi-
                 mento che rivendica l’autonomia isolana e la Costituzione del 1812. Il
                 27 gennaio, in seguito alle dimostrazioni e alla mobilitazione napole-
                 tana, il re annuncia l’imminente pubblicazione dello Statuto che verrà
                 ufficializzato il 10 febbraio. Tra il 27 e il 30 gennaio si insedia il primo
                 governo costituzionale formato da esponenti liberali moderati, tra cui
                 Carlo Poerio, fedeli alla Monarchia. A fine febbraio le dimissioni del
                 ministero Serracapriola. Il 6 marzo si insedia il secondo governo costi-
                 tuzionale moderato.
                                                                   15
                    Il recente volume di Viviana Mellone, Napoli 1848 , getta luce sulla
                 formazione di un movimento radicale in questo periodo. Esso si pro-
                 pone come nuovo soggetto politico con una piattaforma centrata sulla
                 questione siciliana, la costituzione di una guardia nazionale, la sele-
                 zione del personale burocratico. La ricerca della Mellone si fonda sul-
                 l’analisi di un migliaio di persone coinvolte negli eventi rivoluzionari.
                 Le differenze col 1820 sono notevoli: si affaccia alla vita politica un




                    14  L. Salvatorelli, La rivoluzione europea (1848-1849), Rizzoli, Milano-Roma, 1949.
                    15  V. Mellone, Napoli 1848, Il movimento radicale e la rivoluzione, Franco Angeli,
                 Milano, 2017.


                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Aprile 2018       n.42
                 ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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