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           pagnato non immediatamente da Ugo    89  e da Manfredi Lancia, signore
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           di Sinagra .
              Il cavaliere messinese Lancia de Grifo era un cugino di Matteo Scla-
           fani, il quale nel 1311 gli aveva donato il feudo denominato Modulus
           Campane nella contea di Adernò e nel testamento redatto nel 1333 gli
           aveva lasciato un legato di 30 once per il matrimonio della figlia, nomi-
           nandolo sostituto dell’erede universale, con l’obbligo di prendere il suo
           cognome, nell’eventualità che non rimanesse in vita nessun discen-
           dente,  ma  in  subordine  rispetto  all’altro  cugino  Orlando  de  Milite,
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           prima che l’eredità dello Sclafani andasse distribuita ai poveri . Poco
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           sappiamo di Federico de Guercio , e nulla di Giovanni, appartenente
           alla stessa famiglia messinese, scomunicato separatamente ed elencato
           molto più avanti; mentre di un altro cavaliere messinese, Riccardo (Ric-
           cardello) Rosso, fratello del conte Enrico, abbiamo notizie solo poste-
           riori alla sua scomunica. Tacciono le nostre fonti su Filippo Curto,
           come sul siracusano Guglielmo de Bellomo . Tre cittadini palermitani,
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                                            a
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           Abate Manfredi de Pando , in 69 posizione, e di seguito Roberto de



              89  Nel 1322 Ugo Lancia vendette per 180 once Castania. Nel 1335 riceveva dalla metà
           del casale Limbaccari 20 once di reddito. Nel 1341 re Pietro gli concederà i censuali di
           Piazza. Nel 1343 era già morto. Cfr. Id., Repertorio della feudalità siciliana (1282-1390)
           cit., p. 214.
              90  Manfredi Lancia sarà stratigoto di Messina nel 1343. Possedette la foresta di Revo-
           cato, presso Roccella. Nel 1345 re Ludovico gli concederà metà del feudo di Luchito.
           Domiciliato a Messina, sarà tenuto a dare un cavallo armato (1345). Cfr. Id., Repertorio
           della feudalità siciliana (1282-1390) cit., p. 214.
              91  Nel testamento del 1345 Matteo Sclafani invece nominerà il Grifo tutore con Blasco
           d’Alagona di un eventuale figlio postumo e lascerà 30 once al miles e dominus Lancia de
           Grifo iunior, suo consanguineus et socius. Nel testamento del 1348 lo Sclafani nominerà
           soltanto il dominus Andrea de Grifo, per un legato di 50 once, ma comparirà la firma
           come testimone del miles Lancia de Grifo di Messina. C. Ardizzone, I Diplomi esistenti
           nella Biblioteca comunale ai Benedettini cit., doc. 330, p. 169; A. Marrone, Repertorio
           della feudalità siciliana (1282-1390) cit., p. 189; M.A. Russo, I testamenti di Matteo Scla-
           fani, 5, pp. 524 s., 529, 537, 543, 553, 558 s., 6 (2006), pp. 41, 49, 52, 66.
              92  Comparirà a Palermo nel 1343 per un acquisto di frumento. B. Pasciuta, I notai a
           Palermo nel 14. secolo: uno studio prosopografico cit., n. 403, p. 316.
              93  É ricordato che il monastero di San Benedetto a Siracusa fu eretto (1365) a fianco
           della sua abitazione. C. Orlando, Una città per le regine. Istituzioni e società a Siracusa
           tra XIII e XV secolo, Caltanissetta-Roma 2012, p. 189.
              94  Gabelloto con Manfredi Boccadorzo della gabella cassiarum et dohane maris di
           Palermo. Possedeva delle case nel Seralcadio. Nel 1332 fece una vendita di 2.000 salme
           di frumento. Nel 1340-41 sarà giurato di Palermo. Cfr. I. Peri, La Sicilia dopo il Vespro.
           Uomini, città e campagne, 1282-1376 cit., pp. 109 s., 160; B. Pasciuta, I notai a Palermo
           nel 14. secolo: uno studio prosopografico cit., nn. 180, 439, pp. 204, 331; H. Bresc, Mar-
           chands de Narbonne et du Midi en Sicile (1300-1460), in Id., Una stagione in Sicilia cit.,
           I, p. 382.



           Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Agosto 2018       n.43
           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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