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Robuschi (saggi)_4  14/12/18  09:31  Pagina 531






                   Le relazioni commerciali tra Venezia e Malta alla fine del XVII secolo  531


                   negoziarono con l’Ordine l’invio del Buzzaccarini Gonzaga in qualità di
                   “uomo della Repubblica” accreditato presso il Gran Maestro.
                      Il monopolio nelle relazioni commerciali tra Venezia e Malta era dun-
                   que gestito in larga parte da cittadini maltesi o da stranieri naturaliz-
                   zati, che arrivarono a costituire vere e proprie dinastie di patroni e
                   capitani, come gli Scicluna e i Camilleri. Costoro, che alla lucrosa atti-
                   vità del commercio spesso univano azioni di corsa, costituivano i prin-
                   cipali referenti del ricevitore, il quale spesso doveva anticipare ingenti
                   somme di denaro per tutelare i collegamenti con Malta. Emerge qui
                   un’altra interessante attività del ricevitore di Venezia, che agiva come
                   direttore di una filiale di una banca internazionale. Questa attività
                   dell’Ordine, anticipata dallo studio di Trasselli 37  e approfondita da
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                   Giuffrida , inquadra perfettamente l’attività del ricevitore che emerge
                   dalla documentazione raccolta a Venezia. Quest’ultimo, infatti, pagava
                   merci, noli, dazi, facchini, barche con fondi propri, caricandoli nella
                   ricetta affinché venissero defalcati come spese di amministrazione .
                                                                                     39
                   Nel caso in cui fossero stati singoli cavalieri o commercianti a inol-
                   trargli richieste, il ricevitore non era tenuto ad anticipare alcunché,
                   quindi il nolo delle merci veniva pagato dagli interessati al “salvo
                   arrivo” della nave a destinazione. Questo creava problemi a capitani
                   e patroni. Dal momento che avrebbero guadagnato solo dopo che la
                   nave fosse stata scaricata, spesso si trovavano a corto di denaro non
                   solo per pagare l’equipaggio, ma persino per mantenerlo. Ecco, allora,
                   che il ricevitore interveniva ad anticipare il necessario per permettere
                   la partenza della nave.
                      Un caso emblematico è quello avvenuto nel giugno del 1677, quando
                   Mariano Pagnini, capitano della nave La Concezione diretta a Malta, si
                   presentò al segretario del ricevitore per chiedere un prestito di 100
                   ducati per provvedere al panatico senza il quale non poteva affrontare
                   il viaggio. S’impegnò a estinguere il debito appena riscossi i noli delle



                   of very poor consular facilities available for Venetian sailor and traders in Malta at the
                   time» (V. Mallia-Milanes, Malta and Venice in the Eighteenth Century: A Study in Consular
                   Relations, «Studi Veneziani» XVII/XVIII (1975-1976), pp. 265-320).
                      37  C. Trasselli, Un banco genovese a Palermo nel 1570, «Revue internationale d’Hi-
                   stoire de la Banque», 3 (1970), pp. 203-204.
                      38  A. Giuffrida, La Sicilia e l’Ordine di Malta cit., p. 23.
                      39  Convenuto in casa del ricevitore Andrea Marchesini quondam Ambrosio, negoziante
                   in questa città. «Ha detto et confessato et affirmato haver per ordine dell’Ill.mo Sig. Cav.
                   fra Gasparo Gambucini, commendatore di San Lorenzo di Montecchio, recevitore della
                   sua Em.ma Religione, ricevitore in questo Priorato di aver comperato le infradette robbe
                   et fatto l’infradette spese per mandarle a Malta et per questo viaggio imbarcate sopra la
                   nave Aquila Negra, capitano Francesco Sanders per ordine degl’Ill.mi Sig.ri del Tesoro,
                   in che tutto ha speso ducati due mila cinquecento ventisette fa fine assoluzione et quie-
                   tanza» (Asmomve, DCCLXXV, Atti del Capitolo (1659-1677), VI, f.6).


                   n.44                         Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Dicembre 2018
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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