Page 128 - 1
P. 128
Robuschi (saggi)_4 14/12/18 09:31 Pagina 540
540 Luigi Robuschi
(Lisbona). Qui le navi giungevano verosimilmente dopo aver già fatto
scalo a Malta e, anche in questo caso, le merci maggiormente richieste
erano cristalli e specchi di Murano, scambiati con panni provenienti
dalle Americhe.
Viene anche confermata la tesi in base alla quale il flusso di merci
fosse praticamente unidirezionale, considerando che solo sei polizze,
tra tutte quelle esaminate, facevano riferimento a carichi inviati a Vene-
zia da Malta. Tra le poche testimonianze disponibili, segnalo la vicenda
70
che coinvolse la tartana La Madonna della Pietà . Dopo aver caricato
l’imbarcazione di sale, frumento e vino, il patrono Pietro Bonavita partí
da Malta, ma, arrivato nei pressi di Ragusa, incappò in una tempesta
che lo obbligò a disfarsi di buona parte del carico per riuscire a sal-
varsi. Dopo aver provveduto alle necessarie riparazioni a Marina di
Ragusa, il patrono attese pazientemente che il tempo volgesse al bello.
Appena uscito dal porto, «si mise il vento Maestrale così furioso che
convenne far forza di vele per andare a pigliar porto e, col mare grosso
71
e il vento contrario, si ruppe l’antenna di trinchetto» .
Considerata la sfortunata vicenda toccata al Bonavita, forse non era
il caso di ridefinire la direzione dei flussi commerciali veneto-maltesi .
72
70 Nella documentazione esaminata, escluso il viaggio della Madonna della Pietà, si
sono trovate solo tre navi che abbiano fatto un viaggio da Malta a Venezia per fini com-
merciali. Il primo risale al 1692 quando, su richiesta del ricevitore fra Giuseppe Maria
Marini, giunsero a Rialto 10 balle di riso; nel 1698, quando il cavaliere fra Francesco
Giona inviò al ricevitore Marini una «cassa legata con fune» il cui contenuto non viene
specificato e l’ultimo, datato 2 marzo 1700, riguardò una spedizione del commendatore
fra Amedeo Cacherani, che spedì al ricevitore di Venezia, fra Giuseppe Maria Marini,
«una cassa con un quadro dipinto con sua cornice» (Asmomve, XXXIX, Armamenti, Squa-
dra, Commercio, Corsari, Prede, Schiavi (1680-1797). Polizze di carico, c. 89).
71 Asmomve, XXXVIII, IV, Armamenti, Squadra, Commercio, Corsari, Prede, Schiavi
(1430- 1699), Marittimi e Commerciali (1684-1700), c. 163.
72 Col passare degli anni il tipo di merci importate da Venezia a Malta non cambiò.
Una scrittura inviata ai Cinque Savi alla Mercanzia nel 1785 sottolineava come i generi
inviati a Malta fossero «vetrioli, lastre di vetro, specchi con soazze, lumiere di cristallo,
occhiali, badili di ferro, altre ferrarezze, carta da scrivere detta strazza, cartoni, rami
lavorati in caldare dello stato, cere lavorate in formelle, telle del linusio, biacca, tremen-
tina, solimato, minio, conterie». In cambio, giungevano da Malta carichi di «filadi cottone,
cenere per l’arte vetraia, cumino dolce e amaro, calze e barrette de bombaso» (Asve, Cin-
que Savi alla Mercanzia, Diversorum, busta 396 n° 126, 1° marzo 1785). Sull’economia
veneziana nel ‘700, si rimanda a W. Panciera, La Repubblica di Venezia nel Settecento,
Viella, Roma 2014.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Dicembre 2018 n.44
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)