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Gotor (saggi)_2  14/12/18  09:30  Pagina 458






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                 immagini sacre e pareva dare ragione agli avversari della Chiesa cat-
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                 tolica . Non a caso, in una regione di confine interconfessionale come
                 la Svizzera nel 1625, il nunzio presso i cantoni cattolici elvetici Ales-
                 sandro Scappi, vescovo di Campagna e Satriano, segnalò ai cardinali
                 del Sant’Uffizio con una lettera al cardinale Giovanni Garzia Millini
                 del 12 agosto 1625 che nei Grigioni vi erano ben cinque defunti in
                 fama di santità, due morti da oltre un secolo e tre «beati moderni», tra
                 cui il nostro Rusca, ucciso dai calvinisti in un «giudicio criminale de’
                                                                             5
                 Grisoni» nel 1618 e considerato da tutti un martire della fede . In un
                 memoriale del 24 giugno 1625 il nunzio offrì una sintesi della realtà
                 devozionale svizzera: oltre a Rusca, tra i nuovi aspiranti santi scom-
                 parsi di recente si contavano il cappuccino svedese Fedele di Sigma-
                 ringen,  ucciso  dai  riformati  nel  1622,  e  il  gesuita  Pietro  Canisio,
                 sepolto nel 1597 nel collegio della compagnia di Gesù di Friburgo, il
                 quale godeva di un’estesa fama di santità tra la Svizzera e il Tirolo per
                 la diffusione del suo catechismo.
                    Per convincere gli inquisitori ad approvare il culto in suo onore
                 nonostante il nuovo decreto, il nunzio faceva loro notare di non avere
                 mai visto in circolazione immagini con diademi e aureole dedicate a
                 Rusca e di non sapere se «ne sia stato descritta la sua vita con narra-
                 zioni d’alcuna grazia, miracolo o rivelatione di lui; ma ben so che alcuni
                 hanno de suoi vestimenti particolari e forse anche qualche particola
                 del suo corpo che tengono in gran veneratione».
                    Perciò si sentiva di rassicurare i cardinali di Roma, che non avrebbe
                 incontrato difficoltà nell’applicazione dei nuovi decreti del Sant’Uffizio
                 perché «la loro morte è recente; né è divulgata nelle province convicine
                 la fama della loro Santità, né dove siano i loro corpi, onde a questi non
                 è concorso degno di consideratione, oltre che è facile a trovarsi nei
                 padri cappuccini e gesuiti l’obbedienza dovuta ai decreti apostolici
                 massime in materia tanto importante». I cardinali del Sant’Uffizio rispo-
                 sero il 24 luglio 1625 ordinando di applicare il nuovo decreto soltanto
                 ai morti di recente affinché la loro fama di santità fosse spenta sul
                 nascere . Allo stesso modo avvenne con Rusca che vide la devozione in
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                 suo onore esaurirsi rapidamente e il culto bloccato nelle sue fasi iniziali



                    4  Sulle critiche protestanti al culto delle immagini si rinvia a J.-M. Sallmann, Santi
                 barocchi. Modelli di santità, pratiche devozionali, comportamenti religiosi nel Regno di
                 Napoli dal 1540 al 1750, Argo, Lecce, 1996, pp. 123-129. Per un’antologia delle posizioni
                 cattoliche fra Cinque e Seicento sulla questione, si veda D. Menozzi (a cura di), La Chiesa
                 e le immagini. I testi fondamentali sulle arti figurative dalle origini ai nostri giorni, San
                 Paolo, Roma, 1995, pp. 205-228.
                    5  Si veda il memoriale del 24 giugno 1625 del nunzio in Svizzera al cardinale Millini,
                 in Acdf, S.O., St. St. B 4 b, fasc. 13, ff. 3r-4v, da dove sono tratte le citazioni che seguono.
                    6  Acdf, S.O., Decreta 1625, f. 128r (riunione del 24 luglio 1625).


                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Dicembre 2018     n.44
                 ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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