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Shields o Leith, tutti assai frequentati dai brigantini camogliesi, costi-
tuisce una testimonianza importante di questa tendenza.
I rapporti commerciali con l’Inghilterra, dopo l’abolizione delle Corn
Laws e del Navigation Act sul finire degli anni ’40, si erano notevolmente
intensificati. Questo aveva contribuito a compiere, da parte dei camogliesi,
un primo salto di qualità notevole, mediante la creazione di un flusso di
commercio integrato, basato su due merci differenti, il grano e il carbone.
Proprio il viaggio del Dittatore Garibaldi rappresenta solo una delle tante
testimonianze di questo duplice commercio, che si compieva dentro e fuori
il Mediterraneo: abbandonato il mar Nero, infatti, il brigantino comandato
da cap. Razzeto si diresse poi a La Valletta - sin dagli anni ’30 porto assai
frequentato dai capitani camogliesi, che avevano inserito l’isola mediter-
ranea all’interno di un sistema di traffico che coinvolgeva anche la Sicilia
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e le coste nordafricane - e di qui partì per Limerick, dove arrivò in ottobre
e scaricò il grano; successivamente, anziché ritornare in zavorra nel Medi-
terraneo per riprendere il traffico granario, si diresse a Cardiff, dove lo
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attendeva un carico di carbone destinato a Tolone e Genova . Giunto a
destinazione, solo nel febbraio successivo riprese il mare, ripetendo
almeno altre due volte le medesime operazioni .
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Nel contesto di Camogli, il caso del Dittatore Garibaldi non costitui-
sce un esempio isolato: nel solo 1861 sono ben 46 i bastimenti camo-
gliesi a compiere una rotta sostanzialmente simile , rotta in cui si
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evidenzia la connessione tra grano del mar Nero e carbone inglese.
All’indomani dell’unificazione italiana, la comunità marittima di Camo-
gli sembra già possedere alcune delle caratteristiche che la possano
identificare come ‘globale’.
La dimensione ‘globale’
Nei decenni successivi, una serie di fattori concomitanti posero fine
alla partecipazione di Camogli al traffico del grano del mar Nero; l’in-
troduzione della tecnologia a vapore nella navigazione determinò la
pressoché totale fuoriuscita dal Mediterraneo dei bastimenti a vela che
fino a quel momento avevano gestito, in assenza di alternative, il cabo-
45 Cfr. Asge, Ruoli di equipaggio, 1830. Sono numerosi i casi in cui le navi compiono
scali nel capoluogo maltese.
46 Asge, Sanità, Arrivi dall’estero, 610.
47 Asge, Ruoli di equipaggio, 1861, n. 7933 e Asge, Ivi, 1862, n. 6254, rilasciato il 2
dicembre 1862.
48 Asge, Sanità, Arrivi dall’estero, 607-610. Tra i 100 arrivi di bastimenti camogliesi
registrati nel porto di Genova, ben 36 provengono da porti inglesi dopo aver caricato car-
bon fossile. Tra i porti più frequentati: Cardiff, Hartlepool, Troon e Swansea.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Aprile 2019 n.45
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)