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                    Alla fine degli anni ’80 dell’Ottocento, il raggio d’azione della comu-
                 nità di Camogli aveva raggiunto una dimensione globale; navi, capitani
                 e  commercianti  di  origine  camogliese  si  ritrovano  nei  porti  e  nelle
                 regioni più remote del mondo. Le navi, che caricano le proprie merci
                 nei paesi più esotici, fanno ritorno nel Mediterraneo, e quindi a Camo-
                 gli, solo dopo diversi anni di navigazione oceanica. Nel 1885, approda
                 a Falmouth lo Schiaffino Padre, brigantino a palo di 774 tonnellate di
                 registro, proveniente da Rangoon e carico di riso, destinato successi-
                 vamente a Brema. Il viaggio si ripete l’anno seguente, con il trasporto
                 di carbone da Cardiff a Singapore e il successivo ritorno con le stive
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                 piene di riso per l’Inghilterra . Alcuni anni dopo, nel 1891, la stessa
                 nave imbarca un carico di tek a Moulmein (Birmania), e dopo uno scalo
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                 alle isole Mauritius lo consegna a Cardiff .
                    Negli stessi anni, il capitano Olivari, al comando dello Zio Battista 52
                 (738 tonnellate), naviga lungo un commercio triangolare, che unisce
                 Cardiff, Capetown e Pensacola, per il trasporto, rispettivamente, di car-
                 bone (da Cardiff a Capetown), mattoni (da Capetown a Pensacola) e
                 legnami (da Pensacola a Cardiff). Diversi anni prima, già nel 1866, la
                 nave Provvidenza e il brick bark Lima, di proprietà della ditta Giovanni
                 Figari e Figli, tra le più importanti case di commercio di Lima, figurano
                 tra le imbarcazioni denunciate per la pratica del traffico di coolies cinesi
                 che si compieva in quel periodo tra Macao e le coste peruviane . Tale
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                 trasferimento geografico delle attività marittime, che non coinvolgevano
                 più, se non marginalmente, le acque del Mediterraneo, generò numerose
                 conseguenze sul tradizionale assetto economico e sociale della comunità
                 di Camogli: i mutamenti si possono osservare su una duplice scala, sia
                 al livello delle attività armatoriali sia nella gestione del lavoro marittimo.
                    Nei decenni precedenti, quelli corrispondenti al boom del commercio
                 granario, il panorama armatoriale di Camogli era estremamente par-
                 cellizzato: nelle liste dei bastimenti assicurati presso la locale mutua
                 marittima figuravano numerosissimi armamenti singoli, che esaltavano
                 le figure di ‘capitani-armatori’, i quali, in piena continuità con il passato,
                 possedevano  una  sola  nave,  su  cui  esercitavano  anche  il  ruolo  di
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                 comando . Negli anni ’80, invece, la situazione si modifica radical-
                 mente: nonostante i bastimenti siano mediamente cresciuti in dimen-

                    50  Acs, Ministero di marina, Direzione generale della marina mercantile, Divisione premi
                 compensi e tasse, 56, Movimento di bastimenti nazionali nei porti esteri, Rangoon.
                    51  Ivi, 61, Movimento di bastimenti nazionali nei porti esteri, Moulmein; Ibidem, Mau-
                 ritius.
                    52  Ivi, 57, Capetown; Ivi, 58, Capetown.
                    53  Acs, Ministero della Marina, Direzione generale della marina mercantile, Miscellanea
                 uffici diversi 1861-1869, 271.
                    54  Cfr. numerosi Ruoli di equipaggio in cui risulta la piena identità tra capitano e
                 armatore. Asge, Ruoli di equipaggio, anni 1850-1865.


                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Aprile 2019      n.45
                 ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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