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notevolmente di questi mutamenti: si ha l’impressione che si verifichi
un aumento della conflittualità e che, venuto meno il rapporto fiducia-
rio, si istituisca una distinzione più netta tra i ruoli di comando (capi-
tano, secondo e talvolta persino nostromo), generalmente imparentati
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tra loro, e la parte rimanente dell’equipaggio .
Inoltre, l’aumento del fenomeno della diserzione genera alcuni inter-
rogativi che meriterebbero ulteriori approfondimenti: essa si incrocia
con la notevole crescita dei movimenti migratori che riguardarono in
maniera consistente l’Italia in generale e la Liguria in particolare. Da
Camogli, essa cresce in maniera direttamente proporzionale con l’au-
mento delle difficoltà sostenute dal mondo armatoriale camogliese. I
marinai disertano, ma essi non sono gli unici ad abbandonare il borgo
ligure: anche un numero cospicuo di capitani e piccoli armatori, tra
quanti non avevano realizzato il salto di qualità per l’allestimento dei
grandi bastimenti oceanici, emigra, portando con sé le proprie ricchezze.
Simili difficoltà, tuttavia, contribuiscono alla creazione del quadro
di ‘comunità marittima globale’ che si cerca di delineare; proprio l’Ame-
rica Latina, destinazione assolutamente preponderante nelle statistiche
coeve sulla diserzione , costituisce il più grande bacino di emigrati ita-
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liani, soprattutto liguri. In quei paesi, i marinai disertori hanno la pos-
sibilità di inserirsi in società che accolgono immigrati italiani in un
numero sempre più consistente; generalmente, essi abbandonano la
navigazione, almeno per qualche tempo, trovando impiego nelle pulpe-
rie della Boca o nelle piantagioni dell’entroterra argentino . Al con-
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tempo, gli emigrati più qualificati, in particolar modo quelli che
conducevano con sé un piccolo capitale, seguono spesso un sentiero
diverso: nel tentativo di mettere a frutto le competenze acquisite negli
anni precedenti, sorgono, sia in Argentina che in Perù, numerose
società di navigazione dedite al cabotaggio costiero o al trasporto flu-
viale. I più intraprendenti, invece, fondano le proprie case di commer-
63 Non pochi sono i casi di conflittualità che si ritrovano nella documentazione tra-
smessa dalle autorità consolari al Ministero della Marina, a Roma. Assai spesso i conflitti
vedono contrapposte le figure di comando, capitano e secondo in primis, e i marinai sem-
plici. Diversi esempi si trovano in: Acs, Ministero di Marina, Direzione generale della
marina mercantile, Miscellanea di Uffici Diversi 1861-1869, 333-361-474-477.
64 Acs, Ministero di marina, Direzione generale della marina mercantile, Miscellanea
Uffici Diversi 1860-1869, 474, V, Commissione per la repressione delle diserzioni. Nel
solo anno 1869, si registrano un totale di 856 diserzioni su bastimenti italiani; di questi,
571 avvengono in un porto dell’America Latina. La seconda destinazione, sotto la voce
di «Impero Britannico», vede soli 71 casi; segue l’America del Nord con 64 casi.
65 G. Ferro (a cura di), L’emigrazione nelle Americhe dalla provincia di Genova: studi
e ricerche, Patron, Bologna, 1990-1992, vol. II; N. Cuneo, Storia dell’emigrazione italiana
in Argentina: 1810-1870, Garzanti, Milano, 1940; E. Scarzanella, Italiani d’Argentina:
storie di contadini, industriali e missionari italiani in Argentina, 1850-1912, Angeli, Milano,
1999.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Aprile 2019 n.45
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)