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Recensioni N.45_11  19/04/19  17:35  Pagina 197






                   Recensioni e schede                                             197


                   stagliato  di  attori  individuali  e  di  sorprendentemente  divenuto  presi-
                   gruppi mossi da obiettivi politici solo  dente  “provvisorio”  della  nuova  re-
                   in parte convergenti. Sgombrando il  pubblica  giacobina).  Situata  sulla
                   campo dalle interpretazioni che han-  collina di Castelletto, in un quartiere
                   no visto negli eventi del 14-15 maggio  ora residenziale, ben visibile dal mare,
                   l’esito di un conflitto tra élite reazio-  l’immensa  struttura  non  mancò  di
                   narie  e  democratiche  per  condurre  colpire i viaggiatori del Grand Tour; i
                   in  porto  piani  preordinati  di  colpo  quali, peraltro, non ponevano di solito
                   di stato, si dimostra invece la cen-  Genova tra le mete preferite. La sua
                   tralità del ruolo svolto nell’evoluzione  immediata visibilità dal mare, e dal
                   degli eventi dalla folla manifestante  porto,  lo  pose  da  subito  come  uno
                   e dai mediatori politico-culturali che  dei simboli della città, come la Lan-
                   contribuirono a strutturarne aspet-  terna:  un  faro  di  carità,  un  luogo,
                   tative, timori e rivendicazioni. Dipa-  per citare i suoi interpreti, del “trionfo
                   natasi come un Leitmotiv all’interno  della  povertà”,  e  del  suo  potenziale
                   del volume, riemerge e si fa partico-  riscatto. Per trovare un’istituzione di
                   larmente persuasiva la sottolineatura  pari  grandiosità  a  Genova,  almeno
                   della complessità dei meccanismi di  per  quel  che  riguarda  l’estensione,
                   mobilitazione, che costituisce forse  bisogna  arrivare  all’Ottocento  post
                   l’elemento più fresco e innovativo di  Saint-Cloud,  con  il  cimitero  (monu-
                   uno studio dalle sfaccettature mol-  mentale, appunto) di Staglieno.
                   teplici e ricche.                      Il libro di Paolo Tachella, frutto di
                                                       una  diuturna  ricerca  poi  compiuta
                                  Alessandro Capone    nella tesi dottorale, analizza il percorso
                                                       dell’istituto tra il Settecento avanzato
                                                       e il primo Novecento, addentrandosi
                   Paolo Tachella, L’Albergo dei Poveri  occasionalmente  verso  epoche  più
                   di Genova. Vita quotidiana, continuità  remote o più recenti. Fornito di ricche
                   e cambiamento di una «azienda be-   appendici e di un suggestivo apparato
                   nefica» tra Sette e Novecento, Stefano  iconografico, forte di valide intuizioni
                   Termanini  Editore,  Genova  2018,  (il concetto di “mercato del bisogno”
                   pp. 352                             è notevole, e ben sviluppato), traccia
                                                       la storia di un’istituzione caritatevole
                      Superbo edificio, da cui si domina  che finì di esistere come tale, con la
                   il porto e parte del Ponente genovese,  dimissione degli ultimi ricoverati, solo
                   l’Albergo dei Poveri, ora sede univer-  negli  anni  Novanta  del  secolo  XX.
                   sitaria per Scienze Politiche e Giuri-  “Città nella città”, ma città tormentata
                   sprudenza,  rappresenta  una  delle  in una città tormentata, soprattutto
                   maggiori istituzioni cittadine, e sen-  dopo la fine della millenaria repub-
                   z’altro una delle più longeve, dal mo-  blica di Genova, l’Albergo fu, soprat-
                   mento  che  nasce  a  metà  Seicento,  tutto, luogo di sofferenza, come tra-
                   per volontà di un privato, Emanuele  spare nei ricordi di coloro, e non son
                   Brignole, appartenente ad una delle  pochi, che furono tra gli ultimi suoi
                   maggiori  famiglie  cittadine  (quella  ospiti. Il rigore dimostrato dall’autore
                   dell’ultimo Doge, per intenderci, poi  nell’analisi  della  storia  economico-


                   n.45                           Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Aprile 2019
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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