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stagliato di attori individuali e di sorprendentemente divenuto presi-
gruppi mossi da obiettivi politici solo dente “provvisorio” della nuova re-
in parte convergenti. Sgombrando il pubblica giacobina). Situata sulla
campo dalle interpretazioni che han- collina di Castelletto, in un quartiere
no visto negli eventi del 14-15 maggio ora residenziale, ben visibile dal mare,
l’esito di un conflitto tra élite reazio- l’immensa struttura non mancò di
narie e democratiche per condurre colpire i viaggiatori del Grand Tour; i
in porto piani preordinati di colpo quali, peraltro, non ponevano di solito
di stato, si dimostra invece la cen- Genova tra le mete preferite. La sua
tralità del ruolo svolto nell’evoluzione immediata visibilità dal mare, e dal
degli eventi dalla folla manifestante porto, lo pose da subito come uno
e dai mediatori politico-culturali che dei simboli della città, come la Lan-
contribuirono a strutturarne aspet- terna: un faro di carità, un luogo,
tative, timori e rivendicazioni. Dipa- per citare i suoi interpreti, del “trionfo
natasi come un Leitmotiv all’interno della povertà”, e del suo potenziale
del volume, riemerge e si fa partico- riscatto. Per trovare un’istituzione di
larmente persuasiva la sottolineatura pari grandiosità a Genova, almeno
della complessità dei meccanismi di per quel che riguarda l’estensione,
mobilitazione, che costituisce forse bisogna arrivare all’Ottocento post
l’elemento più fresco e innovativo di Saint-Cloud, con il cimitero (monu-
uno studio dalle sfaccettature mol- mentale, appunto) di Staglieno.
teplici e ricche. Il libro di Paolo Tachella, frutto di
una diuturna ricerca poi compiuta
Alessandro Capone nella tesi dottorale, analizza il percorso
dell’istituto tra il Settecento avanzato
e il primo Novecento, addentrandosi
Paolo Tachella, L’Albergo dei Poveri occasionalmente verso epoche più
di Genova. Vita quotidiana, continuità remote o più recenti. Fornito di ricche
e cambiamento di una «azienda be- appendici e di un suggestivo apparato
nefica» tra Sette e Novecento, Stefano iconografico, forte di valide intuizioni
Termanini Editore, Genova 2018, (il concetto di “mercato del bisogno”
pp. 352 è notevole, e ben sviluppato), traccia
la storia di un’istituzione caritatevole
Superbo edificio, da cui si domina che finì di esistere come tale, con la
il porto e parte del Ponente genovese, dimissione degli ultimi ricoverati, solo
l’Albergo dei Poveri, ora sede univer- negli anni Novanta del secolo XX.
sitaria per Scienze Politiche e Giuri- “Città nella città”, ma città tormentata
sprudenza, rappresenta una delle in una città tormentata, soprattutto
maggiori istituzioni cittadine, e sen- dopo la fine della millenaria repub-
z’altro una delle più longeve, dal mo- blica di Genova, l’Albergo fu, soprat-
mento che nasce a metà Seicento, tutto, luogo di sofferenza, come tra-
per volontà di un privato, Emanuele spare nei ricordi di coloro, e non son
Brignole, appartenente ad una delle pochi, che furono tra gli ultimi suoi
maggiori famiglie cittadine (quella ospiti. Il rigore dimostrato dall’autore
dell’ultimo Doge, per intenderci, poi nell’analisi della storia economico-
n.45 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Aprile 2019
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)