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Recensioni N.45_11 19/04/19 17:35 Pagina 196
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il gruppo radicale attivo a Napoli, or- funzione pubblica all’interno dell’eco-
ganizzatosi dalla fine di febbraio in nomia morale dei ceti popolari meri-
Comitato delle Tre Calabrie, si defi- dionali.
nisce come principale forza di oppo- Vero è che la fisionomia del gruppo
sizione alla politica moderata dei calabrese pare stemperarsi, dopo feb-
primi due gabinetti costituzionali, braio, all’interno del più vasto schie-
presieduti da Serracapriola. L’analisi ramento democratico, nel quale si
compiuta nella seconda parte si pro- fanno strada come figure prominenti
lunga così naturalmente nella terza, personaggi non legati a quella parti-
che affronta la strategia radicale nei colare esperienza, quali Ferdinando
confronti del regime costituzionale. I Petruccelli della Gattina e Aurelio
dati raccolti a proposito della pub- Saliceti. I calabresi tornano però a
blicistica periodica di matrice demo- svolgere un ruolo di primo piano
cratica permettono di notare come la nella giornata del 14 maggio, in oc-
gran parte della propaganda radicale casione della quale si pongono come
facesse leva sull’attacco personale mediatori tra la folla e i deputati
nei confronti di individui ritenuti in- riuniti in assemblea per negoziare
degni di rivestire cariche pubbliche, con il sovrano la redazione di una
e perciò intrinsecamente estranei alla formula di giuramento che conferisse
comunità rivoluzionaria: la centralità al parlamento poteri più o meno vasti
teorica della virtù civile si traduce in di revisione costituzionale. Meno con-
pratiche propagandistiche che, met- vincente sembra essere, qui, il ragio-
tendo all’indice singole personalità, namento con cui si scarta l’ipotesi
permettono di intercettare il consenso che i radicali si fossero mossi, in
di ampie fasce della società napole- quell’occasione, nell’intento di rove-
tana e meridionale, attraversata da sciare la monarchia. Non pare, infatti,
profondi conflitti in cui la dimensione che il riconoscimento della «patria
politica e quella personalistica si con- napoletana» quale orizzonte in cui si
fondono. Mettendo in discussione le colloca l’iniziativa radicale debba ne-
letture che hanno spiegato il falli- cessariamente implicare il rispetto
mento della rivoluzione democratica dell’ordinamento istituzionale vigente,
con lo scollamento tra il movimento come l’autrice invece afferma (p. 264).
e i ceti popolari, le pagine di Viviana La definizione della patria napoletana
Mellone fanno emergere la disponi- risente, peraltro, di una certa ambi-
bilità della popolazione urbana a mo- guità: in alcuni passaggi, tale concetto
bilitarsi attorno a questioni riguar- coincide con la comunità dei martiri
danti la ripartizione delle cariche rivoluzionari e dei loro eredi (pp. 221,
pubbliche. L’interesse di tale consta- 264); altrove, la stessa nozione as-
tazione trascende l’ambito del pre- sume il significato più ampio di co-
sente studio, poiché essa, facendo il munità politica dei cittadini meridio-
paio con fenomeni analoghi osservabili nali, di cui i radicali si propongono
in mobilitazioni di segno opposto, la democratizzazione (pp. 137, 281).
potrebbe aprire nuove prospettive di Questi elementi non inficiano,
ricerca sul peso delle rappresentazioni tuttavia, la solidità dell’analisi, che
dei rapporti amministrativi e della guarda alla folla come insieme fra-
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Aprile 2019 n.45
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)