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istituzionale dell’Albergo, davvero vari pregi di questo libro è di vedere
esemplare, peraltro, avrebbe potuto la storia dell’istituzione sempre in
essere temperato dall’elemento, per parallelo con quella economica della
dir così, umano: memorie, lettere, Superba, avvalendosi di una vastis-
diari degli internati, che occasional- sima letteratura, da Edoardo Grendi
mente furono 2000, un numero al- a Giuseppe Felloni, da Paola Massa
tissimo, anche se si considera la no- a Giorgio e Marco Doria, da Bianca
tevole popolazione della Superba, solo Montale a Claudio Costantini.
occasionalmente diminuita, in mo- L’Albergo piano piano si risollevò,
menti di crisi e pestilenze, con le divenne sempre più unità produttiva,
pesti di antico regime e il colera che in concomitanza con il nuovo ruolo
la tormentò nel XIX secolo, e alterne che dopo il 1833 i Savoia nuovi signori
vicende economiche di miseria e ormai quasi universalmente accetti
splendore. dalla popolazione locale, le vollero
L’Albergo costituì da sempre un conferire. Sappiamo della diffidenza
interessante, e talora felice, modello quando non vero e proprio odio, che
di sinergia tra pubblico e privato, caratterizzò i rapporti dei genovesi
venne gestito per lungo tempo come con i piemontesi per i primi trent’anni
un vero e proprio opificio, ove si pro- dell’Ottocento. Cavour intuì la neces-
ducevano soprattutto tessuti, e con- sità di far amare Torino da parte dei
tribuì senz’altro a migliorare la vita genovesi (anche se nella vita privata i
di migliaia di disgraziati, malati, an- suoi tentativi portarono al disastro
ziani non autosufficienti, donne a ri- dell’affaire Giustiniani). Poi però la
schio di cadere nella prostituzione, nascita dell’Italia unita, e, progressi-
disoccupati cronici o resi tali dalle vamente, a partire dal 1866, la sua
frequenti crisi economiche che colpi- estensione, non giovarono nell’imme-
rono la Superba, orfani e altri derelitti. diato a Genova, ma neppure all’Al-
Varie crisi lo colpirono: una, cruciale, bergo, che venne finalmente commis-
alla fine del Settecento, inizio Otto- sariato nel 1886. Commissariamento
cento, quando la sciagurata decisione che giovò molto all’istituzione, che
napoleonica di chiudere il secolare comunque si poteva ben definire come
Banco di San Giorgio fece tutt’uno il principale, o quantomeno, accanto
con la stretta nei pagamenti degli in- al porto, uno dei principali produttori
teressi debitori francesi; investire nel ma soprattutto detentori di ricchezza
debito pubblico francese, da parte mobile e immobile a fine Ottocento.
dei genovesi, a partire dai tempi di Se pensiamo che in quegli anni na-
Luigi XV, fu una pessima scelta (in- scono le industrie pesanti a Genova,
dotta, forse inevitabile), tanto più che esse costituiscono un interessante
nessuno si aspettava la rivoluzione e termine di paragone. Il valore degli
l’insolvenza proditoria del nuovo go- impianti Ansaldo – la maggiore di
verno, che prese a pagare gli interessi esse – nel 1896 era circa la metà di
in svalutatissimi assegnati, oltretutto quello dell’Albergo con tutti i suoi as-
tassati al 20%. Si aprì dunque non set, 7 milioni di lire contro le 14 circa
solo per l’Albergo, ma anche per Ge- dell’Albergo. (Una nota di metodo: sa-
nova un periodo funesto. E uno dei rebbe molto gradito che gli storici
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Aprile 2019 n.45
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)