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L’inizio della crisi fra Pio VII e Napoleone e la caduta di Consalvi (1805-1806) 717
Il governo francese rifiuta recisamente l’esistenza di «prétendus
droits du S[aint] P[ère]» sul trono di Napoli e pretende una «recon-
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naissance pure et simple» del cambio di dinastia. Viene riunito il col-
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legio dei cardinali, che respinge ancora una volta la richiesta francese,
non volendo cedere per nulla un diritto della Santa Sede . Dalla testi-
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monianza di Alquier, si sa che Consalvi è tra i pochi cardinali a essere
«d’un avis contraire à celui qui a prévalu» , mentre l’ambasciatore ri-
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porta che «l’opiniâtreté du Pape est désormais invincible» . Si con-
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ferma ancora una chiara divergenza fra Pio VII, che va sempre più
radicalizzandosi in senso antifrancese, e il suo segretario di Stato, che
rimane fedele a una linea di conciliazione, secondo uno schema che
va avanti dalla lettera infuocata del 13 novembre in poi. Tale dissenso
non esce però mai allo scoperto, nella documentazione ufficiale pro-
dotta dal cardinale. La nota di Consalvi del 14 giugno , con cui co-
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munica ad Alquier la risposta negativa alla richiesta di riconoscimento
di Giuseppe Bonaparte, è un riassunto della replica che il legato Ca-
prara è stato incaricato di dare alle note di parte francese. Il segretario
di Stato si fa portavoce delle posizioni della Curia e del papa, non fa
emergere sue opinioni personali.
Un’ultima, sorprendente (dopo aver visto la posizione tenuta dal
governo napoleonico nei suoi confronti) testimonianza su Consalvi,
ancora del nuovo ambasciatore francese Alquier, permette sia di met-
tere in luce alcune dinamiche curiali, sia di confermare quanto detto
sulle posizioni personali del cardinale:
Les observations que j’ai pu faire dans mes rapports presque journaliers
avec le Cardinal Consalvi, m’ont fait juger, qu’il pourrait y avoir quelques in-
exactitudes dans les renseignements qui ont formé votre opinion sur le compte
de ce Ministre. Les griefs énoncés dans les notes de V. E. au Cardinal Légat,
ont surtout fixé mon attention et je me crois obligé de dire, que la plupart de
ces inculpations, que les plus graves peut-être, m’ont paru, en quelque sorte,
dénuées de fondement. Il est de fait, que l’avis du Secrétaire d’État est à peu
51 Nota di Charles-Maurice de Talleyrand a Giovanni Battista Caprara, Parigi, 19
maggio 1806, ivi, p. 136.
52 Nota di Charles Jean-Marie Alquier a Ercole Consalvi, Roma, 30 maggio 1806, ivi,
p. 142.
53 Cfr. dispaccio di Charles Jean-Marie Alquier a Charles-Maurice de Talleyrand,
Roma, 11 giugno 1806, H. Perrin de Boussac, Un témoin de la Révolution et de l’Empire.
Charles Jean-Marie Alquier (1752-1826), Rumeur des Ages, La Rochelle, 1983, pp. 197-
198.
54 Dispaccio di Charles Jean-Marie Alquier a Charles-Maurice de Talleyrand, Roma,
11 giugno 1806, ivi, p. 197.
55 Dispaccio di Charles Jean-Marie Alquier a Charles-Maurice de Talleyrand, Roma,
11 giugno 1806, ivi, p. 198.
56 Nota di Ercole Consalvi a Charles Jean-Marie Alquier, Roma, 14 giugno 1806,
Documenti relativi alle contestazioni cit., v. 1, pp. 151-155.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Dicembre 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)