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L’inizio della crisi fra Pio VII e Napoleone e la caduta di Consalvi (1805-1806) 715
È esplicitamente dichiarato che il pubblico cui si parla è molto più
ampio dell’imperatore e della sua cerchia di governo. Nel prosieguo si
dice in maniera ferma e ragionata che il papa non può legarsi in al-
leanza perpetua con nessuna potenza, poiché i cattolici dei paesi con
cui si troverebbe in guerra ne patirebbero le conseguenze. Espellere
gli stranieri e chiudere i porti sarebbe un atto ostile, perciò è impossi-
bile. Si ribadisce poi con decisione che lo Stato pontificio è indipen-
dente e sovrano e si respinge la tesi napoleonica della sua subordina-
zione all’imperatore.
3. Ultimi affari e dimissioni di Consalvi
Gli ultimi mesi della prima segreteria di Stato di Consalvi sono se-
gnati dalla messa in pratica, da parte francese, dei principi enunciati
riguardo alla sottomissione della penisola italiana e dello Stato ponti-
ficio al potere imperiale. Attraverso comunicazioni di Talleyrand o del
nuovo ambasciatore a Roma Alquier (Napoleone ha deciso di interrom-
pere la corrispondenza diretta con Pio VII) , Parigi chiede alla Santa
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Sede di riconoscere il nuovo status quo. A ogni richiesta Roma ri-
sponde con un rifiuto e riaffermando un principio.
In questi mesi avviene anche la definitiva offensiva contro Consalvi.
Si accusa il governo pontificio di aver giustificato un aumento di tasse
con la necessità di sostenere il costo delle armate francesi sul territo-
rio, rendendo odiosi i francesi agli occhi della popolazione , mentre al
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ministro del papa si rimprovera di proteggere e favorire capipopolo an-
tifrancesi . Si continua a dire che il papa è male consigliato e infine
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si chiede esplicitamente di allontanare «ceux, qui voudroient convertir
le plus beau, et la [sic] plus saint des pontificats en un pontificat
d’anarchie, de désordre, et de malheurs pour les peuples» . Il segre-
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tario di Stato, sulla base delle informazioni trasmesse da Fesch , con-
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tinua a essere ritenuto il responsabile di tutti i rifiuti opposti da Roma.
40 Cfr. nota di Charles-Maurice de Talleyrand a Giovanni Battista Caprara, Parigi,
18 aprile 1806, Documenti relativi alle contestazioni cit., v. 1, p. 73.
41 Cfr. nota di Charles-Maurice de Talleyrand a Giovanni Battista Caprara, Parigi,
28 aprile 1806, ivi, pp. 101-102; nota di Charles-Maurice de Talleyrand a Giovanni
Battista Caprara, Parigi, 30 aprile 1806, ivi, pp. 122-123.
42 Cfr. nota di Charles-Maurice de Talleyrand a Giovanni Battista Caprara, Parigi,
30 aprile 1806, ivi, pp. 123-124.
43 Cfr. nota di Charles-Maurice de Talleyrand a Giovanni Battista Caprara, Parigi,
30 aprile 1806, ivi, p. 124.
44 Cfr. nota di Charles-Maurice de Talleyrand a Giovanni Battista Caprara, Parigi,
24 maggio 1806, ivi, p. 173.
45 Cfr. lettera di Joseph Fesch a Napoleone, Roma, 15 aprile 1806, A. Du Casse,
Histoire des négociations cit., v. 1, pp. 122-125.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Dicembre 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)