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718 Davy Marguerettaz
près sans influence, dans toutes les affaires qui ont une affinité religieuse, et
que dans ce cas, la confiance du Saint Père appelle d’autres conseils, et no-
tamment ceux des Cardinaux Antonelli et De Pietro [sic]. J’ai trouvé le Cardi-
nal Consalvi parfaitement raisonnable et conciliant, sur tous les points où il
n’y a pas prétexte à des discussions théologiques, et toutes les fois qu’il a pu
se décider seul, comme homme d’état, et d’après ses dispositions par-
ticulières 57 .
Sono corrette le affermazioni di Fesch secondo cui Consalvi sarebbe
«tutto» e si mette invece in luce come nelle questioni ecclesiastiche
siano altri, in particolare i cardinali Di Pietro e Antonelli, ad avere in-
fluenza. Significativamente, a Consalvi è accostato l’aggettivo «conci-
liante», e solo due settimane prima che si dimettesse, proprio su ri-
chiesta del governo francese.
Anni dopo, nel 1810, in un incontro alle Tuileries con un gruppo di
porporati, Napoleone dirà, rivolto a Consalvi, «Noi abbiamo avuto il
torto nel farvi sbalzare dal Ministero. Se voi aveste continuato a essere
in posto, le cose non sarebbero andate tanto innanzi» . Il cardinale,
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sul momento e nelle sue memorie, interpreta queste parole dell’impe-
ratore come un tentativo di fargli implicitamente ammettere che, re-
stando segretario di Stato, avrebbe finito col cedere alle richieste fran-
cesi, e per ben tre volte si permette di contraddire la sua illustre con-
troparte . Ma è ben possibile che tale tardiva dichiarazione sia da in-
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terpretare come l’ammissione di un ripensamento, iniziato con i primi
dispacci inviati da Alquier, del giudizio circa la posizione e il ruolo gio-
cato da Consalvi nel corso del suo primo ministero nei confronti della
Francia. È però chiaro che si entra qui nel campo della pura conget-
tura. Nei fatti, i giorni del cardinale alla segreteria di Stato, quando
Alquier inizia a sfumarne di molto le presunte colpe agli occhi del pro-
prio governo, sono contati. Il 17 giugno, nel voluminoso corriere
straordinario con le risposte che Caprara dovrà dare alle diverse ri-
chieste francesi alla Santa Sede, si trova anche una lettera partico-
lare , in cui il segretario di Stato annuncia al cardinal legato che il
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papa ha accettato le sue dimissioni dall’incarico.
57 Dispaccio di Charles Jean-Marie Alquier a Charles-Maurice de Talleyrand, Roma,
3 giugno 1806, H. Perrin de Boussac, Un témoin de la Révolution cit., p. 200.
58 E. Consalvi, Memorie del cardinale Ercole Consalvi, a cura di M. Nasalli Rocca di
Corneliano, Angelo Signorelli Editore, Roma, 1950, p. 101.
59 Su quest’episodio e il suo contesto, cfr. ivi, pp. 101-103.
60 Lettera particolare di Ercole Consalvi a Giovanni Battista Caprara, Roma, 17 giu-
gno 1806, Documenti relativi alle contestazioni cit., v. 1, pp. 202-206.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Dicembre 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)