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Franco D’Angelo
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                e a suoi studi, si stava riscrivendo il ruolo della Sicilia nel contesto dei
                rapporti con l’Europa. Mi viene affidato il compito di rivedere le note
                che hanno come riferimento i fondi archivistici dell’Archivio di Stato di
                Palermo e ricordo ancora l’attenzione che Braudel poneva alle mie ti-
                mide osservazioni relative ad alcuni problemi connessi ai dati citati. Il
                francese  fluente  di  Trasselli  coinvolgeva  tutti  a  tavola  nella  taverna
                dell’Ingrasciata dove si poteva scegliere il pesce da cucinare nel por-
                ticciolo di S. Erasmo e sentire, oltre alle voci dei camionisti che si fer-
                mavano a pranzare prima di proseguire il loro viaggio verso il conti-
                nente, gli inviti dei contrabbandieri a comprare sigarette. Braudel so-
                steneva che in quel posto si respirava l’aria del Mediterraneo, mare
                che univa non divideva. L’arrivo in Archivio di Henri Bresc e di Maurice
                Aymard mi coinvolgono in un turbinio di incontri, di viaggi, di ricerche,
                di dibattiti, di scrittura sempre più intensi e di spessore formativo ec-
                cezionale. L’occhio vigile di Trasselli non mi abbandonava mai e nel
                1970 mi porta con sé a Parigi in occasione dell’invito a tenere un ciclo
                di lezioni alla école pratique hautes Etudes. Un’esperienza indimenti-
                cabile che mi apre la strada per una collaborazione con la Scuola Fran-
                cese di Roma anche in vista dell’apertura dei primi cantieri a Brucato
                per gli scavi di archeologia medievale.
                   Il suo collocamento a riposo nel 1970 e il suo insegnamento a Mes-
                sina interrompe la quotidiana frequentazione ma non il proficuo scam-
                bio di telefonate e degli incontri che diventano quindicinali nel suo
                studio. Nel 1974 io lascio gli Archivi per un’altra esperienza lavorativa
                ma non smisi di frequentare il cenacolo di via Despuches e quando il
                9 aprile del 1982 Vito mi comunica la ferale notizia non posso fare a
                meno di provare un profondo senso di vuoto.


                Franco D’Angelo, LA VARIETÀ DEI TEMI DI CARMELO TRASSELLI

                                                       DOI 10.19229/1828-230X/54102022

                   In  una  accorata  autobiografia,  Carmelo  Trasselli  ricordava  e  rim-
                piangeva un amato giardino mediterraneo che si trovava a Palermo tra
                il  Corso  Calatafimi  e  la  Piazza  Generale  Turba,  poi  in  parte  ceduto
                all’Amministrazione Comunale per l’apertura di una strada intestata al
                nonno, di cui egli portava il nome e che era stato un patriota, un gari-
                baldino e Comandante della Guardia Nazionale a Palermo dopo l’assas-
                sinio del generale Corrao. Per questo motivo, i suoi primi contributi si
                erano orientati verso i temi del Risorgimento siciliano ed hanno per ti-
                tolo: I manoscritti Fitalia (1931), Il Medagliere Mondini (1931), Lettere di
                M. Amari ad A. Gallo (1932), pubblicati rispettivamente nell’ «Archivio
                Storico Siciliano» e ne «La Sicilia nel Risorgimento Italiano».




                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Aprile 2022
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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