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Henri Bresc
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                immigranti delle Madonie prima di essere rinvigorito e fortificato dal
                grande piano di rimodellamento del litorale messo su da Federico III
                verso il 1325.


                3. L’eredità del GRAM

                   Un gran numero di articoli dei membri del GRAM sono presenti suc-
                cessivamente  sulla  rivista  «Sicilia  Archeologica»,  aperta  da  Vincenzo
                Tusa alle prospezioni medievali. Tra i più interessanti si deve ritenere
                quello su Selinunte : Franco D’Angelo studia la ceramica e Girolamo
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                Naselli Flores l’architettura; Trasselli descrive le rovine medievali, il re-
                cinto fortificato che occupa i basamenti dei tempi A e O; si ricordano le
                scoperte degli archeologhi, casa nel tempio C, fortezza nel tempio D,
                cappella e mura di case tra tempio A e tempio D, mentre Trasselli uti-
                lizza tutta la documentazione medievale, da Michele Amari agli autori
                del Cinquecento, Fazello, Camilliani, Filoteo degli Omodei. Dalla descri-
                zione del territorio, egli deduce le necessarie domande sulla fondazione
                e sull’abbandono, e avanza l’ipotesi della malaria. La presenza di mo-
                nete di Ruggero II e di Tancredi, analizzate da Aldina Tusa Cutroni, im-
                pone l’idea di una continuità dell’abitato sotto i Normanni, mentre l’ab-
                bondanza delle monete di Manfredi nel recinto fortificato e all’intorno
                suggerisce l’ipotesi di una rifondazione sotto l’ultimo degli Svevi. Tras-
                selli aveva ragione: mancava solo l’identificazione di questa città, indi-
                cata da un passaggio della cronaca di Saba Malaspina, riprodotto dallo
                pseudo-Nicola di Jamsilla. Era stata chiamata Regale, fondata da Man-
                fredi e popolata dagli abitanti dalla distrutta Monte San Giuliano (Erice)
                e abbandonata dopo appena sei o sette anni.
                   La ricerca del GRAM si prolunga anche con la partecipazione a scavi
                o  a  ricognizioni  più  sistematiche  che  associano  l’École  française  de
                Rome, poi l’Istituto di Storia medievale dell’Università di Palermo e la
                Soprintendenza palermitana alle Antichità. Da essa, scaturiscono lo
                scavo  di  Brucato   (sito  al  quale  Trasselli  avrebbe  preferito  quello,
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                esattamente  parallelo  e  contemporaneo,  di  Bonifato  sopra  Alcamo),
                quello del Castellammare di Palermo e quello di Calathamet  portati
                                                                           42
                avanti da équipe francesi, poi siculo-francesi, e, più tardi, anche quello




                   40  C. Trasselli, Selinunte medievale, in «Sicilia archeologica», 17, 1972, pp. 45-49.
                   41  JM. Pesez, Brucato, Histoire et archéologie d’un habitat médiéval en Sicile, Roma
                1984 (Collection de l’Ecole française de Rome, 78).
                   42   Calathamet.  Archéologie  et  histoire  d’un  château  normand  en  Sicile,  a  cura  di
                Élisabeth Lesnes e Jean-Michel Poisson, Roma-Palermo 2013.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Aprile 2022
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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