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                rose segnalazioni di casali e di altri siti medievali, la Monreale Survey
                lanciata da Jeremy Johns rimane ancora inedita, anche se preziosi
                risultati sono stati pubblicati. Su Palermo infine, un primo slancio fu
                dato dallo scavo di Castello San Pietro, cioè del Castellammare medie-
                vale . E si è continuato scoprendo necropoli islamiche, quartieri di
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                case e di giardini e permettendo ora una visione più completa dello
                sviluppo urbano e dei suoi riflussi, già intuiti da Carmelo Trasselli.

                   Ho evocato non senza un pizzico di nostalgia un momento di in-
                tensa riflessione collettiva unito all’amicizia e mi è sembrato legittimo
                mettere in risalto il ruolo di Carmelo Trasselli. La lezione più rilevante
                dell’esperienza del GRAM mi sembra sempre la necessità e l’efficienza
                della collaborazione delle discipline storiche, archeologia, ceramologia,
                ricerca in archivio, che spontaneamente il GRAM ha saputo operare.


                Romualdo Giuffrida, L’OPERA STORIOGRAFICA
                DI CARMELO TRASSELLI
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                                                       DOI 10.19229/1828-230X/54122022

                   L’l gennaio 1933, Carmelo Trasselli, poco più che ventenne, dopo
                avere superato brillantemente un esame di concorso che richiedeva ai
                candidati  il  possesso  di  una  solida  preparazione  storica  e  giuridica
                (dalla storia politica d’Italia a quella del Diritto pubblico italiano, dal
                Diritto  amministrativo  a  quello  Costituzionale,  dal  latino  medievale
                alle  lingue  straniere),  assumeva  servizio  in  qualità  di  funzionario
                scientifico presso l’Archivio di Stato di Torino.
                   Va detto che egli aveva già dato prova delle sue ottime qualità di
                studioso di fonti documentarie con un saggio sui «Codici Fitalia» della
                Società Siciliana per la Storia Patria redatto sotto la guida del diplo-
                matista Carlo Alberto Garufi. Pertanto, la sua dimestichezza con fonti
                del genere, gli consentì di dare l’abbrivo, presso l’Istituto archivistico
                cui era stato assegnato, ad una attività scientifica che lo portò ad ap-
                prestare un inventario di carte relativo alla storia della Corsica e ad
                illustrare alcuni cifrari piemontesi del secolo XVII.
                   Trasferito presso l’Archivio di Stato di Roma vi rese operante una
                intensa attività archivistica che prese corpo attraverso una serie d’im-
                portanti riordinamenti di carte giudiziarie provenienti dagli uffici (ben


                   49  L. Arcifa, M.H. De Floris, C.A. De Stefano, J.-M. Pesez, Lo scavo archeologico di
                Castello San Pietro a Palermo, in «Mélanges de l’École française de Rome-Moyen Âge»,
                101, 1989, pp. .
                   50  Relazione tenuta in apertura del l° Colloquio Storico Calabro Siculo. «Dal basso
                Medioevo all’età Contemporanea» (Reggio Calabria -Messina -21-23 novembre 1986).



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Aprile 2022
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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