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                habitat più salubre . Ma al tempo stesso si preoccupò della dimen-
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                sione individuale, il particolare di «ciascuno nella propria casa, dove
                habita», guardando alla qualità dell’ambiente domestico e indicando
                uno stile di vita sobrio e salutare. Lo fece con un atteggiamento origi-
                nale. Era convinto infatti che queste due dimensioni fossero stretta-
                mente connesse: l’attenzione alla propria persona e alla propria abita-
                zione non aveva un valore solamente individuale, ma si ripercuoteva
                positivamente sulla collettività e poteva essere una modalità efficace
                per combattere il contagio, rallentandone il percorso e la diffusione a
                beneficio dell’intera comunità. Questa combinazione appare straordi-
                nariamente innovativa in un contesto in cui le strategie di lotta contro
                la peste da parte delle autorità erano prevalentemente orientate a re-
                sistere  sul  fronte  esterno  (controllo  delle  frontiere)  e  interno  (isola-
                mento) in una visione in cui l’individuo risultava essere più un desti-
                natario di provvedimenti coercitivi che non protagonista di un inte-
                resse oltreché personale anche collettivo. La difesa dalle minacce pro-
                venienti dall’esterno è più vicina all’idea del contagio dovuto ad agenti
                patogeni, mentre la prevenzione come adozione di un appropriato stile
                di vita (soprattutto nella parte dedicata alla dietetica e ai comporta-
                menti) sembra  rendere  conto  della  consapevolezza  di  quelli  che  noi
                oggi possiamo valutare come cali delle difese immunitarie o fattori che
                determinano una maggiore vulnerabilità dell’individuo alle malattie.
                   Ingrassia seppe provvedere a «curare il presente» nell’urgenza della
                pestilenza, ma indicò con un linguaggio che potesse arrivare anche a
                lettori non specialisti la strada «per preservare dal futuro», nella con-
                vinzione che la medicina fosse non solo una disciplina curativa, ma
                anche l’arte del benessere e della conservazione della salute. Preven-
                zione – non solamente nelle situazioni emergenziali ma come stile di
                comportamento – resta una delle parole chiave che più efficacemente
                ne  sintetizzano  il  pensiero  e  l’azione  sia  nella  dimensione  pubblica
                (universale,  esterno)  sia  in  quella  privata  (particolare,  interno):  «sì
                come si proveggono i castelli et le fortezze nel tempo della pace, per
                ritrovarsi in ordine al tempo della guerra» .
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                   85  Rinvio per questi aspetti a R. Cancila, Salute pubblica e governo dell'emergenza cit.
                   86  G.F. Ingrassia, Parte quinta del pestifero, et contagioso morbo, Palermo 1577, p. 17.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Agosto 2022
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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