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390 Antonio Vertunni
Giacomo degli Spagnoli e la confraternita della Resurrezione). Non è
raro trovare notai che, all’interno di queste istituzioni, ricoprivano al-
cuni incarichi importanti, come quella di segretario o di confessore,
partecipando quindi attivamente alla loro vita.
Il testamento è datato 18 novembre 1594 ed è stipulato «en las
casas y habitaciones» del signor Alonso de Ponte che, a quanto si
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apprende, si trovano nella parrocchia di San Lorenzo in Lucina, an-
che questa situata nel rione Campo Marzio . Eleonora Canepari ha
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analizzato i diversi modi in cui gli stranieri avevano la possibilità di
entrare in contatto tra di loro. Uno di questi è rappresentato dalla
vicinanza abitativa, che si configura come un elemento di aggrega-
zione che permette a persone di diversa origine, o che svolgevano
mestieri differenti, di formare delle reti sociali . Gli studi di Manuel
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Vaquero Piñeiro hanno dimostrato che si trattava di un rione e di
una parrocchia in cui, proprio alla fine del Cinquecento, si registrava
la maggiore presenza degli spagnoli . Questo era probabilmente do-
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vuto al fatto che la comunità spagnola in quegli anni assume un pro-
filo marcatamente “aristocratico”, che andava quindi a sovrapporsi
alla componente sociale legata più strettamente al mondo del la-
voro . Il fatto che il notaio faccia riferimento non ad una, ma a di-
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verse case, fa pensare che Alonso de Ponte fosse proprietario a Roma
di diversi immobili, probabilmente tutti concentrati all’interno dello
stesso rione, dove si svolgeva anche la sua attività di procuratore. A
quella data Alonso de Ponte si trovava «enfermo en la cama […] mas
en su bueno, sano y entero juizio, memoria y entendimiento» . La
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medesima formula compare nel testamento della moglie Mariana, sti-
pulato dallo stesso notaio circa un mese dopo la morte del marito.
Come ha notato Maria Antonietta Visceglia, studiando i testamenti
della nobiltà napoletana, nel ceto sociale aristocratico è pressoché
assente qualsiasi accenno alle malattie o più in generale alla realtà
15 Asc, Archivio Urbano, Sez. I vol. 544, c. 35r.
16 La sua morte è annotata in Asvr, Parrocchie, San Lorenzo in Lucina, Morti, I (1588-
1610), c. 77r.
17 E. Canepari, Occasioni di conoscenza: mobilità, socialità e appartenenze nella Roma
moderna, in A. Arru – D.L. Caglioti – F. Ramella (a cura di), Donne e uomini migranti.
Storie e geografie tra breve e lunga distanza, Donzelli, Roma, 2008, pp. 301-322; Eadem,
Immigrati, spazi urbani e reti sociali nell’Italia di antico regime, in P. Corti – M. Sanfilippo
(a cura di), Storia d’Italia. Migrazioni, Einaudi, Torino, 2009, pp. 55-74.
18 M. Vaquero Piñeiro, Cenni storici sulla componente spagnola della popolazione ro-
mana alla fine del ‘500 secondo i registri parrocchiali, in E. Sonnino (a cura di), Popola-
zione e società a Roma dal medioevo all’età contemporanea, Il Calamo, Roma, 1998, pp.
141-149.
19 Ivi, p. 147.
20 Asc, Archivio Urbano, Sez. I, vol. 544, c. 26r.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Agosto 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)