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Eigenkirche ed Eigenkloster nella Sicilia normanna? Nuovi spunti...   281


                    assieme  a  diritti  e  vasti  poderi,  «maxime  pro  anima  Raynaldi
                    Avenel» .
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                       La  dipartita  del  consorte  dovette  probabilmente  incidere  sull’esi-
                    stenza della domina, la quale, a partire dagli anni Trenta del XII secolo,
                    incarnò sempre di più il modello della benefattrice cristiana. Il dato è
                    confermato dai numerosi atti emessi da Adelicia a favore delle Chiese
                    di Catania e Cefalù, tramite i quali furono assegnati ai religiosi parec-
                    chi beni e diritti . In epoca medievale, d’altronde, effettuare donazioni
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                    a favore di enti monastici rappresentava un mezzo vantaggioso per ri-
                    scattare  la  propria  permanenza  nel  saeculum,  considerato  che  solo
                    all’interno  del  cenobio  era  possibile  realizzare  in  maniera  perfetta
                    l’ideale della vita cristiana .
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                       Le concessioni operate da Adelicia, benché apparentemente ispirate
                    soltanto da una sincera devozione, rispondevano in realtà a un preciso
                    progetto politico perseguito dall’aristocrazia normanna, proteso al rior-
                    dino  territoriale  e  all’affermazione  signorile  in  seno  ai  suoi  possedi-
                    menti . La presa della Sicilia da parte di Ruggero I aveva seguito, infatti,
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                    di pari passo il rilancio in un primo momento del monachesimo di tradi-
                    zione greca, il ripristino delle sedi episcopali, nelle cui cattedre furono
                    posti soprattutto uomini d’oltralpe, e successivamente l’istituzione di un
                    numero consistente di monasteri latini . La fondazione dei primi enti
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                       15  La pergamena è stata edita da I.B. De Grossis, Catanense Decachordon sive novis-
                    sima sacra Catanensis ecclesiae notitia quam tum ecclesiastica, tum secularis Catanensis
                    politiae status universus intenta segnatur, typis Joannis Rossi, Catanae 1642-1647, p.
                    84, e da R. Pirri, Sicilia sacra cit., p. 528.
                       16  Cfr. ancora R. Pirri, Sicilia sacra cit., p 528; e poi anche C.A. Garufi, I documenti
                    inediti dell’epoca normanna in Sicilia, Tipografia Lo Statuto, Palermo 1899, pp. 38-40 e
                    pp. 76-78; e Id., I conti di Montescaglioso cit., pp. 353-365.
                       17  G. Miccoli, La storia religiosa, in Storia d’Italia. Dalla caduta dell’Impero romano al
                    secolo XVIII, II/1, Einaudi, Torino 1974, p. 470; C. Sereno, Monasteri aristocratici subal-
                    pini cit., p. 402.
                       18  P. Collura, Vicende e problemi del monachesimo benedettino in Sicilia, «Atti della
                    Reale Accademia di Scienze Lettere e Arti di Palermo», 40 (1980-1981), p. 35.
                       19  Sulla conquista della Sicilia la bibliografia è vasta. Si rimanda ai recenti studi di
                    R. Licinio, F. Violante (a cura di), I caratteri della conquista normanna. Diversità e identità
                    nel Mezzogiorno (1030-1130). Atti delle sedicesime giornate normanno-sveve (Bari, 5-8
                    ottobre 2004), Edizioni Dedalo, Bari 2006, e di G. Theotokis, The Norman Invasion of
                    Sicily 1061-1072: Numbers and Military Tactis, «War in History», XVII 4 (2010), pp. 381-
                    402. Per quanto riguarda il problema del monachesimo di tradizione greca cfr. V. von
                    Falkenhausen, I monasteri greci dell’Italia meridionale e della Sicilia dopo l’avvento dei
                    Normanni. Continuità e mutamenti, in Il passaggio dal dominio bizantino allo stato nor-
                    manno nell’Italia meridionale. Atti del secondo Convegno internazionale di studio sulla
                    Civiltà rupestre medievale nel Mezzogiorno d’Italia (Taranto-Mottola, 31-10/4-11 1973),
                    Amministrazione Provinciale, Taranto 1977, pp. 197-229, ed Ead., Il monachesimo greco
                    in Sicilia, in C.D. Fonseca (a cura di), La Sicilia rupestre nel contesto delle civiltà medi-
                    terranee. Atti del sesto convegno internazionali di studi sulla civiltà mediterranea nel
                    mezzogiorno d’Italia (Catania-Pantalica-Ispica 1981), Maria Congedo Editore, Galatina
                    1986, 135-174. Su questo cfr. ancora J. Johns, The Greek Church and the Conservation


                                                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Agosto 2022
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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