Page 13 - 1
P. 13
Eigenkirche ed Eigenkloster nella Sicilia normanna? Nuovi spunti... 281
assieme a diritti e vasti poderi, «maxime pro anima Raynaldi
Avenel» .
15
La dipartita del consorte dovette probabilmente incidere sull’esi-
stenza della domina, la quale, a partire dagli anni Trenta del XII secolo,
incarnò sempre di più il modello della benefattrice cristiana. Il dato è
confermato dai numerosi atti emessi da Adelicia a favore delle Chiese
di Catania e Cefalù, tramite i quali furono assegnati ai religiosi parec-
chi beni e diritti . In epoca medievale, d’altronde, effettuare donazioni
16
a favore di enti monastici rappresentava un mezzo vantaggioso per ri-
scattare la propria permanenza nel saeculum, considerato che solo
all’interno del cenobio era possibile realizzare in maniera perfetta
l’ideale della vita cristiana .
17
Le concessioni operate da Adelicia, benché apparentemente ispirate
soltanto da una sincera devozione, rispondevano in realtà a un preciso
progetto politico perseguito dall’aristocrazia normanna, proteso al rior-
dino territoriale e all’affermazione signorile in seno ai suoi possedi-
menti . La presa della Sicilia da parte di Ruggero I aveva seguito, infatti,
18
di pari passo il rilancio in un primo momento del monachesimo di tradi-
zione greca, il ripristino delle sedi episcopali, nelle cui cattedre furono
posti soprattutto uomini d’oltralpe, e successivamente l’istituzione di un
numero consistente di monasteri latini . La fondazione dei primi enti
19
15 La pergamena è stata edita da I.B. De Grossis, Catanense Decachordon sive novis-
sima sacra Catanensis ecclesiae notitia quam tum ecclesiastica, tum secularis Catanensis
politiae status universus intenta segnatur, typis Joannis Rossi, Catanae 1642-1647, p.
84, e da R. Pirri, Sicilia sacra cit., p. 528.
16 Cfr. ancora R. Pirri, Sicilia sacra cit., p 528; e poi anche C.A. Garufi, I documenti
inediti dell’epoca normanna in Sicilia, Tipografia Lo Statuto, Palermo 1899, pp. 38-40 e
pp. 76-78; e Id., I conti di Montescaglioso cit., pp. 353-365.
17 G. Miccoli, La storia religiosa, in Storia d’Italia. Dalla caduta dell’Impero romano al
secolo XVIII, II/1, Einaudi, Torino 1974, p. 470; C. Sereno, Monasteri aristocratici subal-
pini cit., p. 402.
18 P. Collura, Vicende e problemi del monachesimo benedettino in Sicilia, «Atti della
Reale Accademia di Scienze Lettere e Arti di Palermo», 40 (1980-1981), p. 35.
19 Sulla conquista della Sicilia la bibliografia è vasta. Si rimanda ai recenti studi di
R. Licinio, F. Violante (a cura di), I caratteri della conquista normanna. Diversità e identità
nel Mezzogiorno (1030-1130). Atti delle sedicesime giornate normanno-sveve (Bari, 5-8
ottobre 2004), Edizioni Dedalo, Bari 2006, e di G. Theotokis, The Norman Invasion of
Sicily 1061-1072: Numbers and Military Tactis, «War in History», XVII 4 (2010), pp. 381-
402. Per quanto riguarda il problema del monachesimo di tradizione greca cfr. V. von
Falkenhausen, I monasteri greci dell’Italia meridionale e della Sicilia dopo l’avvento dei
Normanni. Continuità e mutamenti, in Il passaggio dal dominio bizantino allo stato nor-
manno nell’Italia meridionale. Atti del secondo Convegno internazionale di studio sulla
Civiltà rupestre medievale nel Mezzogiorno d’Italia (Taranto-Mottola, 31-10/4-11 1973),
Amministrazione Provinciale, Taranto 1977, pp. 197-229, ed Ead., Il monachesimo greco
in Sicilia, in C.D. Fonseca (a cura di), La Sicilia rupestre nel contesto delle civiltà medi-
terranee. Atti del sesto convegno internazionali di studi sulla civiltà mediterranea nel
mezzogiorno d’Italia (Catania-Pantalica-Ispica 1981), Maria Congedo Editore, Galatina
1986, 135-174. Su questo cfr. ancora J. Johns, The Greek Church and the Conservation
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Agosto 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)