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286 Antonio Mursia
che spinsero le élite aristocratiche a fondare propri monasteri fu lo
sviluppo dei poteri signorili .
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In Sicilia, questo poté realizzarsi solo attraverso la «rinuncia
all’esercizio dei diritti giurisdizionali» da parte di Ruggero I e dei suoi
successori. Tale rinuncia assunse, però, le caratteristiche di una de-
lega ben definita, tale da non inficiare mai la superiore autorità degli
Hauteville . In tal senso, lo studio degli atti di Adelicia dimostra come
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la domina si trovasse al vertice di una struttura signorile che si reggeva
su una vasta ricchezza fondiaria, sulla gestione di clientele di vassalli
e di raccomandati, nonché sul controllo di fortificazioni e chiese pri-
vate . La fondazione nel 1158 del monastero di santa Lucia presso
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Adrano si inseriva, così, nel quadro dello sviluppo dei poteri signorili,
funzionale alla costruzione di una coscienza dinastica . L’edificazione
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del monastero rappresentava, pertanto, l’ultima opera che la domina,
ormai avanti negli anni, potesse realizzare nelle vesti di moglie, madre
e leale sostenitrice del casato Hauteville .
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Il 12 maggio 1158, così, alla presenza dei figli Adam e Matilde, dei
suoi milites, dei suoi cappellani, nonché dell’arcivescovo Giovanni di
Bari, intervenuto su ordine di Guglielmo I, Adelicia istituì ad Adrano
il monasterium sive collegium di santa Lucia . Il culto per la vergine
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martire doveva essere radicato nella sua famiglia: i suoi avi (forse
40 C. Sereno, Monasteri aristocratici subalpini cit., p. 6.
41 G. Petralia, La Signoria nella Sicilia Normanna e Sveva: verso nuovi scenari cit., p.
253.
42 G. Sergi, Lo sviluppo signorile e l’inquadramento feudale, in M. Firpo, N. Tranfaglia
(a cura di), La storia. I grandi problemi dal medioevo all’età contemporanea. Il Medioevo.
Popoli e strutture politiche, II, Garzanti, Torino 1986, p. 381.
43 Per queste problematiche si rimanda a G. Sergi, Intraprendenze religiose delle ari-
stocrazie nell’Italia medievale cit., pp. 3-29. Sulla costruzione di una coscienza dinas-
tica, cfr. C. Violante, Quelques caractéristíques des structures familiales en Lombardie,
émilie et Toscane aux XI e et XII e siècles, in G. Duby, J. Le Goff (eds.), Famille et parenté
dans l’Occident médiéval (Actes du colloque de Paris, 6-8 juin 1974), École Française de
Rome, Roma 1977, p. 105 (trad. it. Famiglia e parentela nell’Italia medievale, Il Mulino,
Bologna 1981).
44 Per quanto riguarda il monastero di santa Lucia di Adrano, in relazione all’età
moderna, cfr. lo studio di L. Scalisi, Obbedientissime ad ogni ordine. Tra disciplina e
trasgressione. Il monastero di s. Lucia in Adrano. Secoli XVI-XVIII, Domenico Sanfilippo
Editore, Catania 1998, p. 28.
45 C.A. Garufi, I conti di Montescaglioso cit., pp. 356-365. Brevi notizie su questo
monastero si ritrovano ancora in Id., Le benedettine in Sicilia da San Gregorio al tempo
Svevo, «Bullettino dell’Istituto Storico Italiano», XI (1932), pp. 255-277; L.T. White, Il
monachesimo latino cit., pp. 241-242, e in P. Collura, Vicende e problemi del monache-
simo benedettino in Sicilia cit., p. 38; B. Saitta, Beneficienza e assistenza nel territorio di
Adernò nei secoli XII-XIV, in Id. (a cura di), Città e vita cittadina nei paesi dell’area medi-
terranea (secoli XI-XV). Atti del Convegno Internazionale in onore di Salvatore Tramon-
tana (Adrano-Bronte-Catania-Palermo, 18-22 novembre 2003), Viella, Roma 2006, pp.
605-615.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Agosto 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)