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                nell’agosto 1773 Felice Coen rifornì Ferrara con 1.187,8 hl di grano
                proveniente dalla Marca .
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                   Anche nei decenni precedenti il ricorso a mercanti ebrei per l’ap-
                provvigionamento della città fu ben presente, anche se pare quan-
                titativamente minore, vista anche la generale abbondanza di rac-
                colti di cui godeva in annate normali il territorio ferrarese. Nel bien-
                nio 1735-1736, per esempio, la Congregazione di Abbondanza ac-
                quistò 23.773,6 hl di frumento proveniente da vari porti adriatici
                (Venezia, Trieste, Ancona), ricevendone 870,6 dalla famiglia Vida .
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                Gli stessi Vida poi rifornirono Ferrara con 497,5 hl di grano della
                Marca anche nel 1783 . Il caso degli acquisti fatti dai Vida a Vene-
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                zia, Trieste, e Ancona, assieme a quello citato nelle pagine prece-
                denti del grano mantovano acquistato nel 1764 per la città di An-
                cona dai Morpurgo, e venduto dai Coen, e quello provveduto a Trie-
                ste tramite Grassin Vita Levi, permette di cogliere immediatamente
                la  sovrapposizione  dei  network  mercantili  ebraici  con  le  direttrici
                del commercio granario. Ferrara in particolare (soprattutto con il
                porto di Pontelagoscuro, dove i Coen, ma anche gli Hannau e i Finzi,
                possedevano  magazzini )  rappresentava  il  collegamento  tra  area
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                padana e mare Adriatico, oltre ad essere essa stessa un’importante
                area  di  produzione  granaria.  Trieste  invece  connetteva  lo  stesso
                Adriatico  con  l’Europa  centro-orientale,  mentre  da  Ancona  e  dai
                porti limitrofi partiva il frumento prodotto nella Marca e allo stesso
                tempo arrivavano i carichi di grano dal Levante. A queste città an-
                drebbe poi aggiunta Livorno, che ospitava anch’essa una florida co-
                munità ebraica e che era invece il porto di riferimento per l’arrivo
                dei grani provenienti dal Nord Europa .
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                   51  G. Ongaro, Managing Abundance cit., p. 156.
                   52  Ivi.
                   53  Ivi.
                   54  Ascfe, Finanziaria XVIII, b. 81, c. non numerata, “Visita de’ granari fatta dal Sig.
                Co. Agostino Novara dalli 2 a tutto li 20 Aprile 1764”. Sul ruolo di Pontelagoscuro come
                porto in cui avveniva il trasbordo delle merci dalle navi per la navigazione marittima a
                quelle fluviali si vedano F. Cazzola, La città, il principe, i contadini. Ricerche sull’economia
                ferrarese nel Rinascimento, 1450-1630, Gabriele Corbo, Ferrara, 2003, pp. 289-291; An-
                gelini, Economia e cultura a Ferrara dal Seicento al tardo Settecento, Argalìa, Urbino,
                1979.
                   55  G. Ongaro, Free ports in a controlled market cit.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Agosto 2022
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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